Alcuni vanno in beauty farm per rilassarsi e sciogliere le tensioni con una full immersion di massaggi, trattamenti e bagni caldi, altri invece ci vanno a dormire. La vita di tutti i giorni, gli impegni di lavoro, la famiglia e tutto quello che gira intorno, a volte, rende difficile prendersi il meritato riposo notturno. Ed ecco arrivare l’ultima tendenza dei centri benessere, la sleeping farm, che offre servizi mirati e dedicati a chi a letto non chiude occhio.
Come dei provvidenziali geni della lampada, alcune beauty farm esaudiscono il desiderio più popolare: garantire 8 ore di sonno filate, offrendo la possibilità di ritirarsi lontano dalla città e dagli impegni quotidiani in un’oasi di pace e assoluto riposo. Impresa non facile: spesso infatti il disturbo del sonno non è un fatto temporaneo ma una condizione che si protrae per lungo tempo, quindi offrire una tisana rilassante non basta a risolvere il problema.
Con il dialogo e il confronto si riesce a risalire alla causa che non fa dormire bene e che può essere una preoccupazione, una paura o più semplicemente un sovraccarico di stress.
Durante il soggiorno nella sleeping farm vengono proposti due momenti di confronto: uno collettivo in cui vengono illustrate le tecniche e gli esercizi di rilassamento da ripetere anche a casa prima di andare a letto; e uno individuale, dove per un’ora si prova a capire quali sono le ragioni che impediscono di dormire bene.
Nei masi altoatesini e nei resort tirolesi, per esempio, le camere offerte per la cura del sonno sono rivestite in legno di cirmolo, un albero molto diffuso nelle Alpi nord-orientali, dal forte profumo capace di produrre un’azione calmante e sedativa, migliorando di conseguenza la qualità del sonno.
E per riprovare il piacere di addormentarsi appena viene appoggiata la testa sul cuscino, ecco all’interno delle camere delle sleeping farm la “Carta dei guanciali”, un vero e proprio menu, come fossimo in un ristorante, sul quale scegliere il guanciale che più si adatta alle proprie abitudini.
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