Che le malattie sessuali infettive siano in crescita fra le nuove generazioni, non è una novità, il fatto che sifilide, gonorrea e clamidia stiano aumentando fra le persone non proprio giovanissime è, invece, più sconcertante. Teoricamente, dovrebbero ormai avere una vita sessuale più pacata e monogama. Sembra, invece, che non sia affatto così, gli over 60-70enni di oggi non sono affatto tranquilli. Vediamo quali sono le malattie sessuali più frequenti.
Sifilide
Un tempo era un’infezione molto diffusa, con il passare degli anni e l’uso degli antibiotici aveva portato una drastica diminuzione, con l’arrivo in Italia degli immigrati e delle unioni miste, è arrivata anche una seconda giovinezza della sifilide. Si tratta di un’infezione sessuale seria, che si trasmette durante un rapporto con una persona infetta, attraverso lesioni che il batterio scatenante l’infezione provoca nella zona dei genitali.
Le lesioni caratteristiche compaiono circa tre settimane dopo il rapporto, si riconoscono da pustole dure e tondeggianti, dalle quali fuoriesce del serio. In questo periodo si ingrossano le ghiandole linfatiche. In seguito il corpo si copre di chiazzze rosse, il fegato inizia a non funzionare più bene, gli occhi si infiammano e su viso, labbra e genitali compaiono papule rossastre. La fase acuta può provocare conseguenze neurologiche.
Per diagnosticare la sifilide basterà un semplice prelievo di sangue e con l’esame del siero che fuoriesce. Per la cura si deve ricorrere ad iniezioni di penicillina o anticiotici per bocca.
Gonorrea
È causata da un batterio, il gonococco, e si trasmette attraverso i contatti sessuali di qualsiasi tipo, dai baci al rapporto sessuale vero e proprio. Potrebbero anche non esserci sintomi, ma l’incubazione è di appena tre giorni. I sintomi sono bruciore mentre fa pipì, irritazione dei genitali esterni, perdite giallastre e purulente. Se c’è stato un rapporto non protetto e si hanno questi sintomi, meglio farsi visitare da un ginecologo o andrologo, se si è uomini. La cura consiste in un ciclo di ciclo di antibiotici.
Clamidia
L’infezione, che attacca gli organi genitali maschili e femminili, resta in incubazione per molto tempo, anche per settimane, per poi comparire perdite di colore giallo grigiastro, febbre e dolori addominali. Dopo un esame al microscopio delle secrezioni, se appaiono sintomi di Clamidia, occorre una cura a base di antibiotici. La malattia non va trascurata, nelle donne in età fertile, può provocare aderenze alle tube causando sterilità.
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