Spesso e volentieri si tende a sottovalutare la depressione pensando che sia qualcosa di passeggero e che quindi in breve tempo passerà; purtroppo però non sempre è così. Inoltre, chi si sente depresso a volte per timore di giudizi altrui cerca in tutti i modi di nascondere questo malessere non pensando però che questo comportamento potrebbe avere delle serie ripercussioni sulla sua vita non solo sociale ma anche lavorativa. La depressione è una patologia che può insorgere sia da giovani che da adulti per diversi motivi: chi ne soffre deve anzitutto imparare ad accettarla, a parlarne con esperti e piano piano capire che è possobile uscire con impegno e volontà da quel tunnel. La depressione nei prossimi anni aumenterà e, secondo quanto annunciato da Antonio Galvis, presidente del V Congreso Nacional de la Asociacion Espanola de Psiquiatria Privada (ASEPP) nel 2025 sarà la prima causa di inabilità al lavoro che ha comunque sia smentito un’associazione tra questo aumento e la crisi economica.
Certo è come ha spiegato sempre Galvis che
l’incertezza generata dalla crisi accresce i livelli di ansia e potrebbe scatenare una reazione depressiva
Lo studioso ha anche precisato che a differenza di qualche anno fa quando non si prendevano molto in considerazione i fattori biologici e genetici adesso non è così e
ora sappiamo che ci sono persone che nascono predisposte alla depressione
Per Galvis occorre quindi riuscire a recuperare un paziente depresso usando sì la farmacologia ma anche la psicoterapia, l’igiene, la dieta ed una riorganizzazione del tempo.
Aggiungerei anche che è fondamentale non sottovalutare mai i sintomi di una potenziale depressione.
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