Responsabile di notti in bianco, il russamento può rappresentare la spia di apnea notturna, interruzione per alcun istanti della respirazione, capaci di compromettere il riposo e la salute di chi ne soffre. Per risolvere il russamento, un problema di vibrazioni provocato dall’aria che non riesce a fluire liberamente dentro e fuori i polmoni attraverso la nostra gola per un restringimento dei passaggi nella zona posteriore della bocca e del naso.
Il primo passo per smettere di russare, consiste in semplici strategie, come la perdita dei chili di troppo e l’eliminazione di eventuali farmaci che possono diminuire la tonicità della muscolatura delle prive vie aeree.
Se non basta, fino a ieri si poteva ricorrere a due rimedi, un dispositivo applicato in bocca durante il sonno che allarga la via di passaggio dell’aria alla gola o l’impiego di mascherine che pompano aria nelle vie aeree. Oppure l’intervento chirurgico che asporta una parte di ugola, tonsille e palato molle o irrigidimento del palato molle, per non farlo più vibrare.
Oggi esiste una nuova tecnica chirurgica contro il russamento, chiamata delle “tende a pacchetto”, perchè mima il meccanismo di apertura di queste tende che, tirando una cordina, si ripiegano su se stesse sollevandosi per fare entrare più luce: le tende in questione sono, però, il palato molle, l’ugola e i pilastri tonsillari posteriore.
Per il momento l’operazione è indicata solo nei casi di russamento semplice o associato ad apnea notturna di grado lieve, quando le strategie classiche non hanno sortito effetto. L’intervento avviene in anestesia generale e solo quando è previsto un altro intervento sulla stessa area, come l’asportazione delle tonsille o la correzione del setto nasale.
Oltre agli esami di routine, come per qualsiasi altro intervento, è necessaria una polisonnografia, che permette di valutare le caratteristiche del russamento e l’eventuale presenza di apnee.
Il ricovero è di una notte, il dolore è minimo e la sensazione di gonfiore può durare 24-36 ore. Già il giorno dopo l’operazione si può tornare a mangiare e bere, con l’accortezza di evitare, per la prima giornata, cibi duri, caldi o acidi.
Attualmente questo tipo di intervento si pratica solo al Policlinico di Milano, dove sono state trattate circa 30 persone, si tratta di una metodica moderna che aiuta chi soffre di questo fastidioso disturbo, sicuramente meno dolorosa rispetto all’intervento tradizionale.
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