Sono un disturbo frequente nei bambini tra i 5 e i 7 anni, i dolori della crescita dipendono soprattutto dalla rapidità del ritmo di crescita articolare, caratteristico di questa fase dello sviluppo, che provocherebbe lo stiramento della membrana che riveste l’osso, suscitando appunto una sensazione di dolore. Si tratta di dolori di tipo muscolare paragonabili ai crampi che interessano quasi solo gli arti inferiori e, in particolare, cosce, polpacci e piedi.
Quasi sempre il bambino li percepisce senza riuscire a localizzarli in modo preciso e tende a lamentare un generico male alle gambe. Alcune caratteristiche possono aiutare a riconoscere i dolori della crescita: sono intermittenti, riguardano entrambe le gambe di notte (spesso nella fase di addormentamento), durano da una decina di minuti a qualche ora, sono intensi e non si associano a gonfiore o arrossamento.
I dolori della crescita possono essere causati anche da un eccesso di attività fisica: la maggior parte dei bambini a questa età ha infatti una potente carica di energia che solo stando in movimento riesce a smaltire nella giornata.
Nelle ore serali o di notte capita che questa intensa attività muscolare provochi la comparsa di dolore in corrispondenza delle gambe. Ciò dipende dal fatto che il lavoro dei muscoli si associa alla produzione di acido lattico, una sostanza che richiede qualche ora per essere eliminata. Generalmente si accompagna ad un indolenzimento muscolare e, laddove l’acido lattico risulti abbondante, si evidenziano spesso dei crampi.
Anche nel caso in cui il bambino abbia appena iniziato a praticare uno sport, i suoi muscoli devono gradualmente abituarsi alla nuova attività e provare dolore alle gambe qualche ora dopo gli allenamenti è del tutto naturale. Solo se questa sensazione dovesse persistere per qualche mese è importante consultare il pediatra per verificare che la disciplina sportiva praticata dal bambino sia adeguata.
I dolori della crescita non dovrebbero suscitare preoccupazioni, sono innocui, non incidono sulla deambulazione né alterano in alcun modo le condizioni generali del bambino e sono destinati a scomparire nell’arco di qualche mese senza ricorrere a trattamenti. Nel caso di sintomi molto marcati, potrebbe essere utile sottoporre il bambino a una visita specialistica di un reumatologo.
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