I pareri sono discordanti, c’è chi consiglia l’uso di zucchero, perchè, stimolando un senso di sazietà, aiuta a mantenere la forma, altri sostengono fortemente il dolcificante. La domanda resta, dolcificante o zucchero, come scegliere? La risposta è semplicemente, dipende dal gusto, ma anche dalla singola necessità. La scelta non è semplice, soprattutto in estate sono in molti ad eliminare lo zucchero a favore del dolcificante. Gli esperti sostengono che usare il dolcificante in una dieta, ad esempio, può inserirsi in un contesto di educazione alimentare, più che un modo per risparmiare le calorie.
Un cucchiaino di zucchero, pari a 5 gr, contiene circa 20 calorie, per il dolcificante varia a seconda di quello che utilizziamo. Caso diverso per il fruttosio, le calorie apportate sono uguali a quelle dello zucchero ma, essendo più dolce, se ne può utilizzare di meno. L’aspartame risulta ancora più dolcificante, dunque, a parità di calorie, è sufficiente utilizzarne in minime quantità, praticamente a calorie zero. I dolcificanti di sintesi, come la saccarina, non hanno calorie.
C’è comunque da ricordare che l’eccesso è nocivo in qualsiasi caso, così anche fra dolcificante e zucchero vale la stessa regola, l’abuso è dannoso per la salute. I risultati di molti studi dicono che la causa dell’obesità non è lo zucchero, assunto in piccole quantità, aiuterebbe addirittura a mantenere la linea. Gli studiosi dicono che il saccarosio stimola la produzione di un ormone che agisce sui centri della sazietà.
Quindi, lo zucchero può essere inserito nell’alimentazione di tutti i giorni, ed in una dieta ipocalorica sapendo che bisogna tenerne conto nelle calorie stabilite nel regime alimentare. In una dieta equilibrata si possono consumare fino a 32 grammi al giorno di saccarosio o miele per una donna e 48 per l’uomo. Va ricordato che un cucchiaino vale circa cinque grammi, mentre una zolletta quattro.
Discorso a parte, naturalmente, per chi soffre di diabete, causato non da un eccesso di zuccheri, ma da una mancanza di insulina che garantisce un livello costante di zucchero nel sangue, indipendentemente dalla quantità di dolci ingerita. Per i diabetici è suggeribile il fruttosio che, a differenza dello zucchero, non viene metabolizzato dall’insulina. Ovviamente, sempre tenendo sotto controllo il potere calorico.
Utilizzare, quindi, dolcificanti o zucchero, è prevalentemente questione di gusti. Preferire il dolcificante, però, non deve essere un alibi per abusare di altri tipi di zuccheri. Molte persone ricorrono al dolcificante per non ingrassare, buttandosi poi su merendine, caramelle e altro. In Italia si utilizzano maggiormente i dolcificanti, i più consumati sono la saccarina, l’aspartame, l’acesulfame K, il sucralosio e il neotame.
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