Quando fa molto caldo, si preferisce mangiare cibi crudi, a patto di mangiare sicuri. Il calore dei fornelli è sicuramente quello che desideriamo meno nei giorni della calura estiva, un piatto freddo risolve il problema velocemente. Negli ultimi anni, però, sempre più persone hanno scelto di seguire una dieta a base esclusivamente di cibi crudi che, sono in molti a sostenerlo, non sempre è salutare.
Gli amanti dei cibi crudi, strettamente vegetariani, sono ancora pochi, ma sono convinti che l’alimento crudo sia meglio di quello cotto, perchè considerato più ricco di principi nutritivi. Molti nutrizionisti sono sostenitori della cottura lieve, convinti che abbia un forte potere antiossidante, perchè il calore “tende a rompere le pareti delle cellule vegetali, che possono trattenere al loro interno numerosi composti utili”.
Uno studio dell’Inran e dell’Università di Napoli ha sancito che il contenuto in folati di cavolfiori, broccoli, asparagi cotti a vapore, calano del 10 per cento rispetto al consumo crudo, ma è assai più facilmente assorbibile. Carote, spinaci, asparagi, cavoli, peperoni e molti altri vegetali, se cotti forniscono una maggiore quantità di carotenoidi e acido ferulico.
Più complicato è il consumo di cibi crudi come carne e pesce, se per la carne non ci sono vantaggi nutrizionali se consumata cotta, nel caso di crudità, comporta rischi. La cottura, infatti, distrugge salmonelle e germi che possono provocare intossicazioni anche gravi. Sempre più ristoranti e supermercati propongono solo cibi crudi, classico esempio è il sushi, tipico della cucina giapponese, oggi i controlli igienici sono tali che riducono il pericolo ma, dicono gli esperti, solo la cottura scongiura qualsiasi pericolo da infezioni.
Questo però non basta nel caso del pesce che, anche se freschissimo, può nascondere parassiti che sfuggono ai controlli sanitari. Se non si riesce a farne a meno, il suggerimento è di congelarlo a temperature inferiori a -20 °C per almeno 24-36 ore.
Altre ricerche effettuate dall’Institute Food Technologies sostiengono che la cottura in acqua dei cibi crudi li impoverisce del 30 per cento di importanti elementi naturali, utilissimi per l’organismo, come gli antiossidanti nemici giurati dei radicali liberi.
Le verdure, parte integrante della dieta crudista, che devono necessariamente essere cotte, come melanzane, patate, peperoni, si possono consumare frullate o con sughi, insieme a pinoli, zucca, sesamo. Per condire i cibi crudi di carne o pesce e insalate, meglio utilizzare oli di semi con l’aggiunta di frutta secca come, noci, pinoli, mandorle, ricchi di elementi nutrizionali protettivi. I semi oleosi di sesamo, girasole, lino sono una fonte di Omega 3, proteine e sali minerali.
Photo credit: Monty Elm su Flickr