Un momento di pausa è ristoratore, dormire dopo pranzo, poi, aiuta ad allontanare lo stress. Che sia estate o inverno, con il caldo torrido o con il freddo pungente, il sonnellino post prandiale è un vero toccasana per la salute. Per essere perfetto però, dicono gli esperti, non deve superare i trenta minuti e deve essere fatto su un divano e non sul letto.
Il riposino non nasce certo in Spagna, anche noi italiani facciamo la nostra parte, un’abitudine forse più diffusa in centro e sud Italia, più che al nord, ma è pur sempre italiana. Noi la chiamiamo familiarmente pennichella, in Spagna si chiama siesta e proprio gli iberici hanno voluto approfondire questo argomento. Qualche anno fa, l’allora leader Zapatero, che governava un popolo che stava attraversando un’economia florida, aveva deciso di abolirla per i dipendenti degli uffici pubblici.
Gli anni sono passati ed il miracolo economico è solo un ricordo, forse più un rimpianto, così, il popolo iberico ha deciso di fare ritorno al passato e rispolverare l’abitudine di dormire dopo pranzo, la siesta torna in auge per allontanare lo stress della forte disoccupazione e di tutti i problemi che ruotano intorno ad essa.
Non solo, gli “aficionados” della siesta, hanno un motivo in più per ritornare ad apprezzare le vecchie abitudini. Uno studio della società spagnola dei medici di base (Semergen), pur non elevando ai massimi livelli la valenza della siesta, ammette che dormire dopo pranzo allontana lo stress e migliora sia le funzioni cardiovascolari che la vigilanza e la memoria.
Lo studio spagnolo fa alcune precisazioni, innanzitutto, perchè dormire dopo pranzo sia davvero benefica, dovrà entrare a far parte della routine quotidiana e non dovrà superare i trenta minuti. Dopo pranzo, infatti, il corpo prova una sensazione di stanchezza che richiede un breve riposo, a meno che non si beva un caffè o non si assumano delle sostanze eccitanti.
Un’altra raccomandazione è di fare il riposino pomeridiano su un divano o una poltrona, mai sul letto perchè potrebbe trasformare la siesta in un vero e proprio sonno profondo, questo rovinerebbe i benefici se non diventare dannoso. Ecco cosa dice Enric Zamorano, il coordinatore del gruppo che ha condotto lo studio:
Il sonno è qualcosa di benefico per l’organismo perché aiuta il nostro corpo sia da un punto di vista fisico sia psicologico. Tuttavia la questione del tempo è fondamentale. Se si cade in un sonno profondo tutti benefici si cancellano e si rischia poi di non dormire la notte.
Photo credit: JoSGo su Flickr
Fonte: corriere.it