C’è una rivoluzione nella prescrizione dei farmaci, le nuove regole delle ricette mediche, ancora un po’ confuse, a dire la verità, sono già in vigore. Si può dire che è cominciata l’epoca del principio attivo, ciò significa che dovremo abituarci a leggere sulla prescrizione rossa rilasciata dal medico l’indicazione del nome chimico anziché commerciale. La spending review ha colpito anche la sanità.
In pratica, le nuove regole delle ricette mediche impongono che sulla ricetta ci sia il nome chimico del principio attivo, quindi, un antibiotico non sarà più questo e quel nome conosciuto, bensì amoxicillina, piuttosto che enapril. La norma è stata pubblicata il 14 agosto ed è entrata in vigore il 15. Dunque, i medici devono seguire il nuovo corso.
La rivoluzione riguarda solo i farmaci rimborsabili, compito rilevante è stato affidato al farmacista che, dopo aver letto il principio attivo consegnerà il farmaco generico o equivalente (non originale, cioè con marchio dell’industria che per prima lo ha lanciato sul mercato e brevettato) dal prezzo più basso.
Nel caso ci fosse una decisione diversa dovrà essere giustificata sinteticamente sulla ricetta con l’aggiunta della dicitura “non sostituibile”. Solo in questo caso il paziente dovrà pagare la differenza di prezzo tra l’equivalente e il prodotto originale. Da poche decine di centesimi a 2 euro in media.
Facciamo un piccolo riassunto delle nuove regole delle ricette mediche:
Principio attivo: il medico nel prescrivere un farmaco dovrà indicarne il principio attivo e non il nome commerciale. L’obbligo riguarda solo le prescrizioni dei farmaci che prevedono il rimborso del servizio sanitario.
Malati cronici: la regola vale per tutti i pazienti, tranne per i malati cronici già in terapia. Per loro il medico potrà prescrivere il farmaco già utilizzato scrivendo sulla ricetta il nome commerciale.
Casi particolari: se il medico, per esempio per i malati cronici alla prima visita, ritiene necessario indicare un nome commerciale dovrà giustificare la scelta e scrivere sulla ricetta “non sostituibile”.
L’associazione dei medici sostiene che i software non sono ancora modificati per visualizzare il nuovo schema. Il Ministero della Salute tranquillizza tutti, i sistemi informatici saranno adeguati in 2 mesi. Fino ad allora la compilazione sarà fatta manualmente o parzialmente manuale.
Photo credit: O’Connor College Of Law Pix su Flickr