Pensando all’Alzheimer il pensiero corre ad un uomo anziano, ma le cose non stanno così, ad essere colpite sono le donne e, ahinoi, l’Alzheimer è più veloce nelle donne. Ed è una realtà di questi ultimi anni, non solo, oggi le persone colpite da questa malattia invalidante sono anche i giovani. Sappiamo tutti di cosa si tratta, l’Alzheimer è la forma più comune di demenza degenerativa, in genere compare oltre i 65 anni ma, come detto, le cose sono un po’ cambiate.
I sintomi dell’Alzheimer variano da persona a persona, i primi vengono spesso considerati come problemi legati all’età, o manifestazioni di stress. Quello più comune è l’incapacità di acquisire nuovi ricordi o dimenticare eventi recenti. Con l’avanzare della malattia, subentrano confusione, irritabilità e aggressività, sbalzi di umore, difficoltà nel linguaggio, perdita della memoria a lungo termine e progressive disfunzioni sensoriali. Ad accorgersi della presenza dell’Alzheimer è sempre un familiare, che di solito se ne fanno carico.
I fattori a rischio, meglio a rischio maggiore sono i soggetti che soffrono di ipercolesterolemia, ipertensione, diabete e fumo. L’Alzheimer è una malattia spesso oggetto di studio, ed è quello recentemente condotto dall’Università di Hertfordshire che ha stabilito che sono le donne a esserne danneggiate più duramente, nelle donne è più veloce.
I ricercatori hanno analizzato i dati provenienti da 15 studi clinici che coinvolgevano 828 uomini e 1.232 donne, i risultati sono stati pubblicati sul Journal of Clinical and Experimental Neuropsychology. Sono le donne a perdere maggiormente le facoltà cognitive, l’uomo è più resistente alla devastazione del cervello dell’Alzheimer. Si è giunti a questa conclusione sottoponendo sia uomini che donne a test e analisi di carattere generale, soprattutto di abilità verbale. Ed è stata proprio questa a risultare più danneggiata rispetto agli uomini.
Per giungere ai risultati che appaiono essere definiviti, si sono eliminati l’età e il grado di istruzione delle persone esaminate, come spiega Keith Laws responsabile dello studio:
A differenza del declino mentale associato con il normale invecchiamento, qualcosa dell’Alzheimer pare svantaggiare in particolare le donne. Per qualche ragione, e non si tratta di una maggiore intelligenza, gli uomini sono maggiormente in grado di scongiurare gli effetti più a lungo.
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