Fra le tante sofferenze dei malati di tumore, anche una continua sensazione di affaticamento, si chiama fatique. L’aerobica combatte la stanchezza cronica, questo è il risultato di un recente studio della Cochrane Library. L’attività fisica, spiega lo studio, può alleviare le persone che sono sottoposte a cure per un tumore.
Fare qualche esercizio, anche se lieve, ma costante, potrebbe essere efficace per dare un respiro di sollievo alla stanchezza cronica. Il nuovo studio dell’importante organizzazione no profit di ricerca, ha valutato i dati contenuti in 56 ricerche diverse e studiato quattro mila pazienti malati di tumore.
Con il termine scientifico fatique, si vogliono determinare un insieme di sintomi che portano mano a mano a una riduzione di energia fisica e mentale che incide molto anche sullo stato psicologico del paziente.
Una percentuale molto alta che coinvolge il 90 per cento dei malati, soprattutto quando sono sottoposti alla chemioterapia. La fatigue è una fase che può colpire anche le persone che si sottopongono ad un ciclo di terapie anticancro, un effetto collaterale che può prolungarsi nel tempo.
La stanchezza cronica, dicono gli esperti, sarebbe da considerare una vera e propria malattia, anche se ancora in molti non la considerano tale.
La maggior parte dei malati di tumore la accetta con rassegnazione, la considera parte del percorso oncologico. Imparano a conviverci, non la combattono e si mettono a riposo, senza sapere che peggiorano la situazione.
Il riposo assoluto era in passato il consiglio di chi assisteva i malati di tumore, come spiegano i ricercatori della Cochrane:
In passato chi soffriva di fatigue veniva invitato a riposare, ma l’indicazione si è dimostrata dannosa perché lunghi periodi di inattività possono portare ad atrofia muscolare e possono aumentare la stanchezza. Mentre alternare riposo e attività fisica può contribuire a ridurre il disturbo
Ed arriva quindi il consiglio opposto, l’aerobica combatte la stanchezza cronica, meglio di qualsiasi altra attività fisica. Non richiede un particolare sforzo fisico, praticarla per almeno venti minuti al giorno potrebbe avere i suoi riscontri positivi.
Camminare o passeggiare anche lentamente aiuta sia durante che dopo i trattamenti oncologici. É anche una spinta psicologica per superare la consapevolezza che hanno i malati di avere una difficile qualità di vita, spesso si decide di sospendere le terapie antitumorali.
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