L’amianto è molto pericoloso, i rischi per la nostra salute sono tristemente conosciuti. È un nemico silenzioso che in Italia miete tremila vittime, di cui 1.200 per mesotelioma, il tumore che più rappresenta l’esposizione all’amianto. In Italia è stato vietato da questi vent’anni, ma ci vorranno anni prima di riuscire a smaltirne gli effetti.
Avere contatto con l’amianto una sola volta, non nuoce alla salute, è il contatto frequente che mette a rischio la salute, indipendentemente dal tipo di amianto a cui si è esposti. Il maggior pericolo che si corre è quando si manipolano questi materiali, poichè si respirano le fibre che emana l’amianto. A rischio quindi i lavoratori che, ad esempio, sono impegnati nelle opere di demolizione o trapanatura, soprattutto se si tratta di materiali molto vecchi.
Il problema più rilevante è l’essere inconsapevole della presenza di amianto. Per salvaguardare la salute, infatti, i lavoratori che lavorano in questo campo, indossano i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), obbligatori.
La fibra di amianto si respira e può rimanere nell’aria per il tempo sufficiente a diventare un pericolo respiratorio e, nello stesso modo, per la sua caratteristica aerodinamica e ridotta, aderisce agli abiti che si indossano e alla pelle, dunque, si respira doppiamente causando seri rischi alle vie respiratorie.
La principale via di ingresso è quella respiratoria. Le fibre di amianto, a causa delle proprie caratteristiche aerodinamiche, della dimensione ridotta e della forma allungata, possono rimanere sospese nell’aria per il tempo sufficiente a rappresentare un rischio respiratorio.
L’esposizione all’amianto provoca alcune malattie irreversibili:
Cancro al polmone: è la prima causa di morte, gli esperti ritengono che l’amianto operi come cocarcinogeno assieme al fumo, anch’esso causa di cancro al polmone. I principali sintomi sono la perdita di appetito e di peso, stanchezza, sensazione di oppressione al petto, tosse secca e difficoltà di respirazione.
Mesotelioma maligno: è il cancro della cellula mesoteliale che colpisce in maggioranza la pleura, ed il peritoneo. Generalmente colpisce le figure professionali che hanno lavorato con l’amianto almeno 30 anni prima, in alcuni casi anche persone che sono state esposte anche per breve tempo.
Asbestosi: è una malattia cronica causata dall’inalazione di fibre di amianto. Le fibre irritano il tessuto polmonare e, nel giro di alcuni anni, provocano una fibrosi polmonare. Possono trascorrere anche vent’anni prima che la malattia si manifesti.
Di tutto questo si è parlato in questi giorni a Venezia alla conferenza nazionale AIOM ai tumori provocati dall’amianto. Alla conferenza è anche stato spiegato che chiunque sospetti di essere a contatto con l’amianto può rivolgersi all’Asl o all’Arpa, che dispongono di registri di aziende specializzate, iscritte all’albo e quindi autorizzate allo smaltimento.
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