È sicuramente un dato allarmante, l’uso dei farmaci è difficile per gli anziani, troppe scatole molto simili nelle forme e nei colori, anche i nomi sembrano tutti uguali, le pastiglie sono molto piccole ed i bugiardini sono difficili da capire. Così, oltre tre milioni di over 75 si confondono e sbagliano le terapie.
L’indagine che ha rilevato che l’uso dei farmaci è difficile per gli anziani è stata effettuata dalla Società Italiana di gerontologia e geriatria e presentata in occasione del Congresso Nazionale Sigg, che si è svolto a Milano nei giorni scorsi. Due anziani su tre non sanno chi sia il geriatra, il medico specialista per coloro che hanno superato i 65 anni di età.
Il medico di base prescrive i farmaci agli anziani che seguono terapie spesso sbagliate, non certo per noncuranza del dottore a cui ci si rivolge. La mancanza di informazione adeguata porta ad un eccesso di prescrizione e assunzione di farmaci, con un possibile incremento degli effetti collaterali.
Nell’indagine, svolta in collaborazione con Datanalysis, sono stati contattati telefonicamente 1.500 italiani che avevano superato i 75 anni. Gli intervistati soffrivano tutti di almeno una patologia, alcuni anche due o tre, tutti assumevano dei farmaci.
Come spiega Giuseppe Paolisso, presidente Sigg, l’uso dei farmaci è difficile per gli anziani per vari motivi:
Uno dei bisogni più sentiti dagli anziani intervistati è avere a disposizione medicinali semplici da riconoscere, in confezioni facili da manipolare, con nomi chiari e foglietti illustrativi che non diano adito a dubbi: per tre milioni di ‘over 75’, invece, le confezioni di pastiglie, gocce e compresse non sono adeguate alle proprie condizioni e impossibili da usare senza errori.
Fra le lamentele anche il bugiardino scritto con caratteri minuscoli, quasi impossibili da leggere. Il passare degli anni provoca, purtroppo, disturbi agli occhi e alla memoria, ostacoli a volte difficili da superare:
Il bugiardino è scritto con caratteri estremamente ridotti e spesso mal si adatta alle condizioni visive degli anziani. Tutto questo può indurre in confusione il paziente anziano, aumentando il rischio di effetti collaterali indesiderati ed esponendo perfino a pericoli che possono rivelarsi più gravi della patologia per cui si assume il farmaco: per esempio, le cadute per i farmaci anti-ipertensivi, antidepressivi o ipoglicemizzanti.
Un altro risultato dell’indagine è che, nonostante la corposa campagna di sensibilizzazione, la percentuale degli italiani over 75 che non conosce i farmaci generici è molto alta, solo 900 mila persone li usano, il resto preferisce quelli griffati, che sono più costosi.
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