Sono le sette del mattino e ti stai crogiolando sotto le coperte. Ecco che di colpo uno strano suono si insinua nel bellissimo sogno che stavi facendo. E’ la sveglia, che ti riporta nel mondo reale nel modo peggiore, ovvero con un piccolo shock uditivo che ti lascia subito di cattivo umore e di cui ti porterai dietro i postumi.
La risposta di Philips a questo piccolo grande “First World Problem” si chiama Wake-Up Light: è una sveglia luminosa che simula l’alba e il canto degli uccellini per un risveglio graduale e più naturale. Per capire se Wake-Up Light funziona per davvero l’ho messa alla prova per una settimana.
Poiché anche l’occhio vuole la sua parte lasciatemi spendere prima qualche parola sulla sveglia e le sue funzioni principali.
La Wake-Up Light che ho provato io è il modello HF3520. Ha una piacevole forma sferica non particolarmente ingombrante e un design “neutro” (in senso positivo) che la rende adatta a qualsiasi tipo di arredamento.
Nella scatola non troverete particolari accessori. La lampada, l’alimentatore e il libretto delle istruzioni, ben realizzato: basta una rapida lettura e si è subito in grado di padroneggiare ogni funzionalità dell’interfaccia tattile della Wake-Up Light. Sul bordo superiore della lampada, sulla sinistra, c’è il tasto per l’attivazione della sveglia, il bottone che permette di accendere la luce e i tasti per la regolazione dell’intensità luminosa. Sulla destra il tasto per l’accensione della radio e il bottone della simulazione del tramonto, che favorisce l’addormentamento con l’attenuazione progressiva della luce.
Alla prima accensione, dopo aver impostato l’ora, si può procedere alla registrazione di due sveglie standard scegliendo l’intensità luminosa finale della lampada e il suono da associare al risveglio, da selezionare fra 5 opzioni che vanno dagli uccellini al classico ruscello.
Ma come funziona, in pratica, questa Wake-Up Light? Semplice: mezz’ora prima dell’ora impostata per la sveglia la lampada si accende alla minima intensità. Il colore della luce vira al rosso, per simulare l’atmosfera dell’alba. Gradualmente, nel corso dei trenta minuti successivi, la luminosità aumenta fino a raggiungere il punto massimo impostato nelle opzioni (si va da 0 a 20).
Poco prima dell’orario della sveglia comincia anche il crescendo dei suoni della natura (o in alternativa quello delle trasmissioni radiofoniche, se avete selezionato la funzionalità di radiosveglia) per rendere ancora più verosimile l’atmosfera del sorgere del sole.
Il risveglio dolce: funziona davvero?
E ora la domanda più importante di tutte: questa tecnica di risveglio proposta da Philips funziona davvero? O magari, volendo generalizzare un po’ di più: un risveglio meno traumatico aiuta davvero il nostro benessere psicofisico durante tutte la giornata?
Le mie prove sono durate circa una settimana (da quando ho ricevuto il prodotto a questa mattina) e posso dire, in tutta sincerità, che sono molto soddisfatto dei risultati ma che, tuttavia, ci vuole un periodo di adattamento alla novità.
Se avete passato una vita a svegliarvi con il driiiin insopportabile della sveglia o non siete così fortunati da possedere un’orologio biologico made in Switzerland, non aspettatevi un beneficio immediato, subito il primo giorno. Anche perché questo risveglio dolce, per mezzo della luce, inizialmente vi sembrerà senza dubbio… strano.
Per prima cosa va detto che sì, la luce emanata dalla lampada è più che sufficiente a svegliarvi. Anzi, chi fosse abituato al buio notturno più totale, rischia di aprire gli occhi già a pochi minuti dall’accensione della luce, ovvero circa una ventina di minuti prima dell’orario scelto per il risveglio. Va quindi trovato un equilibrio, che nel mio caso consiste nell’impostare la sveglia dieci minuti più tardi dell’orario in cui mi voglio svegliare. In alternativa si può diminuire la lunghezza dell’alba simulata e portarla a venti minuti, ma ho notato che la prima soluzione è comunque la migliore, perché la luminosità cambia meno repentinamente.
Una settimana di prova
Il risveglio con la luce, come dicevamo, è una sensazione nuova che, almeno nel mio caso, ricordo di aver provato raramente. Il primo test non è stato particolarmente soddisfacente, a dirla tutta, perché il risveglio dolce mi ha lasciato una lieve sonnolenza nelle prime ore del mattino. Probabilmente le ore dormite (circa sette) non erano sufficienti e avrei dovuto andare a letto un po’ più presto la sera prima. In compenso nei giorni successivi la situazione è migliorata e ho cominciato a notare i benefici del risveglio graduale.
Ora che è passata una settimana dall’inizio della mia prova ed è probabilmente troppo presto per trarre un giudizio oggettivo, ma posso già dire che:
- a tutt’oggi la sensazione del risveglio “dolce” è un particolare mix fra la “soddisfazione” di non doversi svegliare di soprassalto con un suono improvviso e una permanenza un po’ più lunga del senso di sonnolenza una volta alzato (che però adesso sparisce abbastanza rapidamente).
- nel complesso il risveglio graduale con la luce evita quella sensazione di “arrabbiatura” che a volte può assalirci quando al mattino la sveglia mi strappa al calore delle coperte.
Ci sono un altro paio di dettagli che mi preme segnalare.
Il primo: E’ importante la posizione della lampada sul comodino. Il manuale d’istruzioni suggerisce di posizionare la Wake-up Light al massimo ad una quarantina di centimetri dal cuscino, a fianco del letto. Più che la distanza, però, ho notato che è importante l’orientamento della luce. Sarebbe bene puntarla il più possibile in direzione del viso in modo che il graduale aumento luminoso sia percepibile senza troppa difficoltà.
Il secondo: se, soprattutto d’inverno, avete l’abitudine di tirarvi le coperte fino all’altezza del volto, o di dormire sul fianco con la schiena al comodino, impostate la luminosità finale massima, perché potreste rischiare di schermarvi dalla luce in modo fin troppo efficace, con il risultato di non percepire la luce. Poco male, perché in quel caso vi sveglieranno i suoni della Wake-up Light, ma saranno vanificati almeno in parte i benefici del risveglio luminoso graduale.
Conclusioni
Philips, che a tutta l’interessante questione della correlazione fra luce e umore, illuminazione e benessere, ha dedicato un’intera linea di prodotti, sostiene che il 92% del campione che ha testato la Wake-Up light l’ha trovata utile e ha riscontrato un risveglio più piacevole.
E’ un dato cui non è difficile credere e a quel 92% potrei aggiungere anche il mio parere senza troppi ma.
Devo comunque segnalare che nel mio caso una costante attività fisica e un’alimentazione sana contribuiscono in maniera sostanziale alla qualità del sonno, che è fortunatamente ottima.
Se dunque quello che cercate è una soluzione a problemi più grandi della semplice “rottura” della sveglia mattutina, non è a questa Wake-up Light che dovete orientare le vostre ricerche. Non sarà una lampada-sveglia a risolverli.
Se invece volete provare un’alternativa interessante alla classica sveglia che scaraventereste fuori dalla finestra, magari orientandovi su un prodotto dall’estetica piacevole che si discosti dal look tipico di una sveglia da comodino la Wake-up Light è un oggetto che mi sento di consigliarvi.
Il prezzo potrebbe rappresentare l’unica nota dolente: la versione di cui vi parlo in questo articolo costa 149,00€. E’ tuttavia disponibile un modello con un numero inferiore di funzionalità, ma analogo nelle linee generali, al prezzo di 99€.
Prodotto: Wake-Up Light
Prezzo: 149,00€ (ci sono modelli meno accessoriati, a meno)
Dove trovarlo: Philips-Shop.it
Giudizio: 8,5/10. Ottimo prodotto, che rispetta le promesse e funziona. Non può essere una panacea per i problemi del risveglio “faticoso”, ma è un buon aiuto per chi proprio non sopporta il suono della sveglia. Design piacevole e adatto a tutti gli arredamenti. Una nota dolente da segnalare è il prezzo.
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