Spesso ci lamentiamo per i dolori alla colonna vertebrale, ma non sappiamo a chi rivolgerci. La domanda di oggi è proprio questa, per il mal di schiena è meglio l’osteopatia o la chiropratica? Se ne sente parlare spesso, ma non tutti hanno ben chiaro in che cosa consistano le due tecniche di manipolazione più diffuse.
Chiropratica e osteopatia sono due metodi dolci che si basano entrambi sull’esecuzione di manovre in grado di sbloccare articolazioni e muscoli. Sono utilizzate per migliorare alcune problematiche dell’apparato muscolo – scheletrico, soprattutto il mal di schiena, di qualsiasi origine sia, dalla cervicale alla lombalgia, ma non solo. Infatti, aiutano a riportare in equilibrio l’intero organismo, rivelandosi efficaci in situazioni diverse, dal mal di testa ai disturbi digestivi.
La chiropratica
É nata nel 1895 grazie a Daniel David Palmer, un guaritore di origini canadesi che riuscì a restituire l’udito a un uomo diventato sordo a causa di un trauma alla spina dorsale. La chiropratica si basa su una serie di manipolazioni ad alta velocità e bassa ampiezza. Micro manovre decise, che provocano il famoso scricchiolio o ‘crack’. Servono a mobilizzare e sbloccare l’intera colonna, non le singole parti.
Sarà lo specialista a scegliere come procedere, in base all’età e alle caratteristiche della persona. Durante la manipolazione di una vertebra, si può avvertire un lieve fastidio, destinato però a scomparire nell’arco di pochi secondi.
L’osteopatia
Nata alla fine dell’ottocento, il suo fondatore è un medico americano, Still, questo il suo nome, sosteva che il movimento è vita, pertanto quando ci sono blocchi o disfunzioni che impediscono di muoversi al meglio, l’organismo si ammala. L’osteopatia cerca di correggere proprio questi squilibri. Si tratta di una tecnica manuale in grado di rimuovere le alterazioni e i blocchi che si manifestano a livello muscolo articolare.
Anche l’osteopatia si basa su una serie di manipolazioni ma, a differenza della chiropratica, prevede soprattutto movimenti lunghi e lenti, caratterizzati da un approccio più dolce. Inoltre, agisce a livello di tutte le strutture articolari del corpo, mentre la chiropratica agisce soprattutto sulla colonna, pur prevedendo manovre per le estremità e altre parti dell’organismo.
Per ottenere una riduzione del mal di schiena e del dolore in generale, sono necessari tre quattro trattamenti di osteopatia e otto dieci di chiropratica. Le sedute di osteopatia durano fra i 45 e i 60 minuti, mentre quelle di chiropratica sono più brevi.
È fondamentale che entrambe le tecniche vengano utilizzate esclusivamente da professionisti, nell’ambito di un preciso percorso curativo. La scelta non deve essere casuale, le manipolazioni non sono efficaci in tutti i tipi di mal di schiena, ma in alcuni casi possono anche essere controindicate.
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