Lo studio arriva dal Maryland, problemi di udito e demenza potrebbero essere collegati. Gli scienziati sono concordi nel dire che possono portare a un declino cognitivo più rapido e precoce. L’udito è molto importante, una sua riduzione o un peggioramento possono compremettere seriamente la qualità della vita.
L’ipoacusia è una condizione molto diffusa, si stima che il 40 per cento della popolazione sopra i 75 anni soffra di questo problema. Gli scienziati hanno appurato che, oltre ad un peggioramento del modo di vivere, potrebbe anche essere causa di un rapido declino cognitivo o demenza.
Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University, ed ha coinvolto 1.984 persone anziane che sono state seguite per 6 anni. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista specializzata JAMA Internal Medicine e mostrano un sicuro collegamento fra i non udenti per patologia o la perdita graduale dell’udito, come accade con il passare degli anni, e la demenza, a causa di un restringimento del cervello.
La spiegazione dei ricercatori è che i problemi all’udito ipoacusia, per forza di cose, portano all’isolamento da chi ti circonda, la difficoltà di comunicare, favorisce il declino cognitivo o la demenza.
In fase iniziale dello studio, i partecipanti sono stati sottopoti ad alcuni test per valutare non solo lo stato dell’udito, ma anche delle capacità mentali. Nel corso dei sei anni di analisi, i partecipanti hanno continuato a sottoporsi ai test per la valutazione delle loro condizioni sia fisiche che mentali.
I risultati non hanno meravigliato i ricercatori, con il passare degli anni c’era stato un graduale peggioramento che si è rivelato più veloce del 40 per cento nel caso di pazienti che soffrivano di ipoacusia. Il dottor Frank Lin, che ha coordinato lo studio, ha spiegato che non si conosce l’esatto meccanismo che collega i problemi di udito con la demenza, ma sostiene che una delle cause principali sia proprio l’isolamento sociale.
Il declino cognitivo è una conseguenza del forzato isolamento dal resto del mondo, non si possono avere rapporti interpersonali con nessuno. La conclusione è che aver cura dell’udito è un po’ come firmare un’assicurazione per la salvaguardia della vita futura e prevenire il declino cognitivo precoce più rapido.
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