E’ il più frequente tumore benigno dell’utero, si chiama fibroma. Le cure omeopatiche per tenerli sotto controllo sono l’alternativa alla soluzione definitiva che è l’intervento chirurgico. Il discorso vale, naturalmente, quando le dimensioni del fibroma sono contenute.
Il fibroma si manifesta sostanzialmente in età fertile, soprattutto se c’è uno squilibrio ormonale in cui gli estrogeni sono in abbondanza, mentre un altro ormone che ha il compito di bilanciarli, il progesterone, è poco prodotto. Il fibroma, così, tende a crescere maggiormente quando si verifica un aumento degli estrogeni (come in gravidanza) mentre con la menopausa, quando viene meno proprio l’azione degli estrogeni, può ridursi fino anche a scomparire.
La presenza del fibroma può non dare fastidi, oppure può determinare un flusso mestruale abbondante associato anche a perdite di sangue tra i cicli e senso di pesantezza pelvica, dovuto alle dimensioni della formazione. Le cure omeopatiche puntano proprio a contrastare questi sintomi e, migliorando l’equilibrio ormonale, a contenere se non addirittura a bloccare la crescita del fibroma.
Le cure omeopatiche non possono risolvere completamente un fibroma, ma sono molto utili per accompagnare la donna alla menopausa, quando la formazione tende a regredire spontaneamente e a non dare più problemi, rendendo a volte superfluo l’intervento chirurgico.
In genere, un ginecologo esperto in omeopatia abbina i farmaci omeopatici a quelli di terreno, sempre omeopatici, che si basano sul principio di similitudine, secondo il quale una sostanza che provoca determinati sintomi in persone sane, è in grado di risolvere gli stessi sintomi in chi è malato.
Tra i più indicati ci sono: Thuya occidentalis, che contrasta la crescita abnorme dei tessuti; Sepia officinalis, rimedio per chi lamenta pesantezza pelvica; Calcarea carbonica per i fibromi che si sviluppano prima della menopausa nelle donne con aspetto florido; Calcarea fluorica in presenza di fibromi multipli, di consistenza dura; Silicea, che agisce nelle donne con tendenza alla comparsa anche di cisti e polipi.
La dose consigliata è di un tubo dose di granuli al mese o 10 granuli a settimana, da sciogliere sotto la lingua, ad alte diluizioni, in genere 15-30 CH, comunque tanto più alte quanto più le caratteristiche della donna si avvicinano a quelle del medicinale. Sono utili anche quando il fibroma è già stato asportato con il bisturi, per stimolare un cambiamento dell’organismo e ridurrela possibilità di recidive.
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