Oggi 8 marzo si celebra la Festa della Donna; potrò sembrare cinica ma mi pare che da festeggiare ci sia ben poco. Continuano ad esserci infatti violenze nei nostri confronti sia a livello psicologico che fisico; gesti brutali ed incomprensibili compiuti da fidanzati, compagni, mariti, da ex, da chi insomma avrebbe invece dovuto volerci bene. E non è che un giorno, questo appunto dell’8 marzo può farci stare meglio; non basta un giorno per cancellare tutte quelle violenze che sentiamo alla televisione o viviamo in prima persona. Siamo donne tutto l’anno: madri, moglie, fidanzate ma soprattutto ed in primo luogo siamo Donne, con la “d” maiuscola. Siamo forti e questo non vale solo oggi ma sempre, tutto l’anno.
Ci sono poi casi di violenza che non vengono denunciati forse per timore che l’uomo (anche se non sarebbe opportuno chiamare così chi alza le mani contro qualcun altro) possa poi compiere gesti ancora più brutti. Non restare in silenzio è il primo passo da compiere per far capire loro che noi valiamo, che noi siamo importanti; la vita è solo una e non vale la pena perderla dietro a chi ci riempie di lividi e ferite psicologiche.
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