Parliamo di sensibilità al glutine perchè dai dati presentati nel corso del XX Congresso nazionale della Federazione italiana società malattie apparato digerente sono emerse importanti ed interessanti novità; anzitutto ricordiamo che la sensibilità al glutine interessa molte persone e che sebbene possa sembrare vero il contrario, con la celiachia ha ben poco a che vedere. E’ difficile riuscire a fare una diagnosi certa di sensibilità al glutine però, andando per esclusione in presenza di determinati sintomi è possibile dire se la persona soffre o meno di sensibilità al glutine; alcuni dei sintomi di chi ha a che fare con la sensibilità al glutine sono dolore addominale, mal di testa, nausea, irritazioni intestinali, stanchezza, depressione e dolori muscolari che a volte i medici identificano come cause di altre patologie.
Dallo studio che è stato realizzato su un campione di 250 persone è emerso che anche se la sensibilità al glutine può avere gli stessi sintomi di chi soffre di celiachia può però essere solo una fase transitoria e quindi, seguendo una dieta adatta per un certo periodo di tempo il problema può anche risolversi. Antonio Carroccio, coordinatore dello studio e direttore dell’Unità di medicina degli Ospedali Riuniti di Sciacca spiega che esistono due tipi di pazienti sensibili al glutine: quelli che hanno sintomi solo nel momento in cui assumono glutine e frumento e quelli che invece devono stare attenti ed evitare anche altri cibi come late vaccino e derivati, uovo e altri cibi.
Si tratta di un importante studio che con degli approfondimenti permetterà di capire meglio la sensibilità al glutine.
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