Partiamo subito dal presupposto che l’epilessia non è legata all’aggressività; ne parliamo perchè qualche giorno fa durante la trasmissione televisiva “La vita in diretta”, la dottoressa Roberta Sacchi ha dichiarato che l’omicidio di Sarah Scazzi potrebbe essere stato compiuto da Michele Misseri in preda ad una crisi epilettica di cui potrebbe non ricordarsi. Come potete di certo capire sono delle affermazioni molto pesanti e che sono oltre tutto prive di fondamento scientifico; la LICE Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) si è sentita indignata ed ha provveduto a fornire smentita . La Dottoressa Sacchi con queste dichiarazioni potrebbe rischiare infatti di alimentare la disinformazione e il pregiudizio sociale nei confronti di quelle persone che convivono l’epilessia e che nel nostro paese sono circa 500.000.
I neurologi infatti sanno che durante una crisi epilettica non è possibile compiere azioni complesse e concatenate in una precisa successione temporale quali quelle necessarie per compiere ad esempio un’azione delittuosa nè la malattia può causare di per sé comportamenti criminosi. La Società Italiana di Criminologia pur non volendo entrare nel merito della faccenda ha preso le distanze da quanto dichiarato dalla psicologa e criminologa dottoressa Sacchi sottolineando come non ci siano dati scientifici che provino che l’epilessia rappresenti un fattore di rischio di comportamenti criminali. Dai risultati di uno studio LICE condotto su 500 pazienti è emerso infatti che chi soffre di epilessia ha un’aggressività uguale e più spesso inferiore a tutti noi e le sue poche manifestazioni di rabbia sono legate alla frustrazione che deriva dal sentirsi malato.
Sarebbe auspicabile quindi che non si dicessero frasi prive di fondamento scientifico.
Via| lice.it
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