Negli anni Sessanta l’aroma del Patchouli andava molto di moda e per tal motivo, resta una essenza legata in particolar modo agli hippy, ma non solo certamente. Del resto, ha alle spalle una lunga storia e le sue proprietà sono conosciute fin dal passato. E’ una pianta erbacea cespugliosa che raggiunge il metro di altezza ed è uno dei pochi oli il cui aroma migliora con il passare del tempo. Quello appena preparato ricorda come profumo quello tipico del sottobosco, non appena matura, invece, ha una dolcezza terrosa.Se optate per un profumo a base di patchouli, i vostri vestiti resteranno impregnati per diverse settimane e sin dall’Ottocento, si preferiva questa essenza per arricchire gli scialli di origine indiana o anche la biancheria. Sembra che riesca, poi, a tenere lontani gli insetti. Gli hippy lo bruciavano come incenso e lo ritenevano afrodisiaco. In più, era in grado di mascherare la presenza della marjiuana.
Un’altra curiosità è che il patchouli per secoli, è stato utilizzato nella medicina tradizionale di Malesia, Cina e Giappone. Sin da subito, comunque, si comprese che un uso eccessivo causa inappetenza, insonnia e nervosismo. Le sue proprietà sono antifungine, antinfiammatorie, antibatteriche e astringenti. L’infuso preparato con le sue foglie può migliorare i problemi di diarrea e la febbre e, durante la convalescenza, è un buon ricostituente. Se applicato esternamente, poi, può lenire le infezioni da funghi. Oggi non è considerato fondamentale nella cura di molti disturbi, si può comunque trovare nelle creme per le mani screpolate, per curare il piede d’atleta e i capelli in generale, soprattutto in caso di cute grassa e forfora. Resta comunque molto importante nella sfera emotiva. Si perché è indicato in caso di depressione lieve o esaurimento nervoso.E’ fondamentale per le persone che vivono chiuse in se stesse e si preoccupano facilmente e di tutto.
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