Come comunicato dal Ministero della Salute nel 2012 c’è stato un aumento dei casi di rosolia in gravidanza e questo nonostante nel nostro paese sia disponibile da molti anni un vaccino; è bene ricordare che se questa malattia viene contratta durante i nove mesi di gestazione può causare delle sindromi anche molto gravi sul nascituro come la rosolia comgenita.
Si può leggere all’interno del sito:
Nel 2008, in concomitanza con l’epidemia di rosolia, è stato registrato un picco di incidenza di infezioni rubeoliche congenite e in gravidanza un nuovo picco, sebbene inferiore al precedente, è stato rilevato nel 2012
Ricordiamo che nel 2011 è stato varato un documento che prevede di eliminare entro il 2015 rosolia e morbillo e questo principalmente grazie alla diffusione del vaccino trivalente, che protegge anche dalla parotite; purtroppo sebbene la copertura vaccinale contro la rosolia sia aumentata in questi ultimi anni ma è ancora al della soglia prevista dal Piano che è pari al 95%.
COSA FARE
E’ fondamentale quindi che una donna all’inizio della gravidanza si sottoponga al Rubeo test, per vedere se la futura mamma è positiva o negativa al Rubeovirus (responsabile della rosolia); se non si è immuni al test, che è un prelievo del sangue, andrà ripetuto con una certa frequenza e questo soprattutto nel primo trimestre di gravidanza.
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