La carne rossa è un alimento da consumare con cautela. Numerose ricerche scientifiche nel corso degli anni hanno dimostrato che sono molti i pericoli provocati dall’eccesso di carne rossa nella dieta. Pericoli direttamente proporzionali all’uso e all’eventuale abuso del suo consumo giornaliero. Due o tre porzioni di carne a settimana non dovrebbero stimolare la patogenesi di malattie.
Tuttavia, occorre sempre tenere in mente che l’intero regime dietetico deve essere equilibrato e in più occorre fare particolare attenzione ai metodi di cottura.
La carne rossa, al pari di altri prodotti animali, è un alimento che contempla i lipidi saturi ed apporta una quantità più o meno elevata (dipende dal taglio e dalla porzione) di colesterolo esogeno. Di conseguenza, il pericolo numero uno al quale fa riferimento l’abuso della carne rossa è l’alterazione della lipidemia.
Un consumo eccessivo di colesterolo alimentare e di acidi grassi saturi può provocare, in particolar modo in quei soggetti sedentari e predisposti, un innalzamento diretto ed indiretto del colesterolo totale e soprattutto delle lipoproteine LDL.
Ne consegue un aumento del rischio cardio-vascolare attribuibile alla formazione di placche aterosclerotiche che finiscono per occludere i vasi sanguigni.
La carne rossa conferisce una quantità notevole di proteine animali e da ogni porzione (se consideriamo porzioni di 200-300 grammi) ne derivano circa quaranta-sessanta grammi. L’abuso del consumo di proteine animali implica dunque un rischio piuttosto importante di sviluppare una riduzione dell’efficienza metabolica del calcio. Per queste ragioni, se introdotte in eccesso, le proteine animali potrebbero favorire l’insorgenza di una patologia ossea definita osteoporosi.
In conclusione, il consiglio è quello di non consumare dosi maggiori ai 500 grammi a settimana.