Tutto dipende sempre dalle nostre scelte alimentari. Ciò che mangiamo aiuta o rema contro la nostra salute, anche per quanto concerne il tumore del seno. Il tumore al seno è la neoplasia femminile più diffusa: in Italia, con oltre 42.000 nuove diagnosi all’anno, cinque donne ogni ora scoprono di esserne colpite. Al tempo stesso però, la ricerca scientifica ha compiuto passi da gigante e le guarigioni sono raddoppiate negli ultimi vent’anni.
Partendo dal presupposto che questa neoplasia è agevolata dall’elevata presenza di ormoni sessuali, il progetto ‘Diana’ (acronimo di “Dieta” e “Androgeni”), guidato dal Dottor Franco Berrino dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha verificato che una alimentazione corretta che combina una dieta ad alto consumo di vegetali e povera di grassi animali con elementi di macrobiotica (aggiunta ad una normale attività fisica), contribuisce visibilmente ad una azione protettiva nei confronto del tumore al seno, riducendone il rischio di insorgenza.
La dieta per combattere il cancro
– Prediligere una dieta mediterranea, ricca soprattutto di alimenti che contengono fitoestrogeni (ormoni vegetali simili agli estrogeni femminili, la cui azione è però molto più blanda e aiuta a proteggere dall’esuberante temperamento degli estrogeno prodotti dal corpo). Essi sono presenti nella soia e nei suoi derivati, nonché nelle alghe, nei semi di lino, nel cavolo, nei legumi, nei frutti di bosco, nei cereali integrali.
– Consumare in quantità elevata le verdure sia cotte che crude. In special modo sono consigliate le crucifere. Esse agiscono in modo positivo nei confronti del metabolismo degli ormoni.
– Consumare le verdure a foglie: svolgono un’azione protettiva dal tumore al seno grazie alla ricchezza di antiossidanti che si concentrano sulle foglie.
– Prediligere il il pesce. Il suo contenuto di fitoestrogeni e la sua capacità di ridurre l’assorbimento degli ormoni presenti nell’apparato digerente è fondamentale.
– Ridurre al massimo l’apporto di uova e latticini.
– Ridurre al massimo l’apporto di zuccheri raffinati, in favore dell’apporto di zuccheri grezzi e amidi. Un eccessivo apporto di zuccheri ha come conseguenza l’aumento ponderale, un eventuale fattore che influisce sull’insorgenza del tumore del seno.