Addio alla fenformina: non sarà più utilizzata per curare il diabete. Con un comunicato dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, comparso sulla Gazzetta Ufficiale del 17 ottobre, arriva la revoca, su rinuncia, dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano Bidiabe. La notizia ha naturalmente avuto il benestare della Società italiana di diabetologia, che esprime il suo profondo apprezzamento per la decisione di Sanofi, dal momento che a settembre i diabetologi italiani avevano attirato l’attenzione su fatto che diverse migliaia di pazienti nel nostro Paese fossero ancora in terapia con questo farmaco contenente fenformina, da sempre ritenuta pericolosa e per questo sostituita praticamente in tutto il mondo con la ben più sicura metformina.
Sostituzione della terapia
La fenformina, come è giusto ribadire, è entrata in commercio tantissimi anni fa, quando le regole per controllare la sicurezza di un farmaco erano decisamente meno ferree di quelle in vigore. Eppure è rimasta disponibile sino a qualche giorno fa, e adesso è stata ritirata dal commercio solo in virtù dell’iniziativa dell’azienda produttrice (che ha fatto tesoro delle segnalazioni delle società scientifiche di diabetologia) e non su indicazione dall’agenzia regolatoria.
Tutto ciò mentre altri farmaci per la cura del diabete di ultima generazione, ormai dimostratisi sicuri, restano vincolati a incomprensibili piani terapeutici e tetti di spesa. La Sid, “nell’augurarsi che anche i pazienti italiani possano usufruire pienamente delle terapie per il diabetiche di ultima generazione” – come sottolinea la nota – rammenta a tutte quelle persone con diabete che fossero in terapia con Bidiabe di rivolgersi a uno specialista diabetologo o al proprio medico di famiglia, per la pronta sostituzione del farmaco.