Una particolare caratteristica della dieta mediterranea, che può essere anche una possibile spiegazione del suo effetto protettivo, è l’olio extravergine di oliva. Esso è ricco di grassi monoinsaturi e povero di grassi saturi. Inoltre una menzione particolare va fatta ai carboidrati. Hanno una funzione importante per combattere il diabete. Una dieta con un alto carico glicemico conduce a rapidi aumenti di glucosio e conseguenti aumenti di insulina nel sangue. L’aumentata richiesta di insulina porta a lungo andare a un progressivo declino funzionale delle cellule beta del pancreas e di conseguenza a un’alterata tolleranza al glucosio e a una maggiore resistenza all’insulina, fattore predittivo del diabete.
Carboidrati a basso indice glicemico
Il minor rischio di diabete, quindi, si ha certamente seguendo la dieta mediterranea, ma utilizzando anche carboidrati a basso indice glicemico. Fra i carboidrati ad alto indice glicemico: glucosio, pane bianco, cereali, uva, riso. A moderato indice: pane integrale, pasta, arance, cereali integrali. A basso indice: fruttosio, yogurt, piselli, mele, fagioli, noci, riso parboiled.
Questi elementi rientrano nella ricerca che sottolinea l’importanza della dieta mediterranea per prevenire o combattere il diabete. Infatti, è noto da poco tempo che Una dieta a basso carico glicemico, come la dieta mediterranea, può ridurre l’incidenza di diabete di tipo 2.
Una ricerca tutt’ora in corso, pubblicata su Diabetologia, hanno analizzato i dati di 22.295 cittadini greci partecipanti allo studio “European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition”. Tra queste persone, seguite per 11 anni, si sono verificati 2.330 casi di diabete tipo 2. Le informazioni sui loro consumi alimentari hanno concesso di definire per ogni soggetto un punteggio da 0 a 10 sull’aderenza alla dieta mediterranea e un altro per misurare i carboidrati disponibili nella dieta in termini di carico glicemico.