La Sindrome di Tourette è un disturbo che si manifesta soprattutto nei bambini e negli adolescenti, ed è caratterizzato dall’insorgere di numerosi tic, movimenti involontari dei muscoli, che possono coinvolgere diverse parti del corpo: strizzare gli occhi, alzare le spalle, fare smorfie e storcere il naso sono tra i tic più comuni, frequenti e rappresentativi del disturbo. Tali espressioni della sindrome non sono sempre costanti, possono andare e venire nel corso del tempo ed aumentare o ridurre la loro intensità e frequenza.
Un alto sintomo esplicito della sindrome di Tourette sono i tic vocali, l’emissione cioè, incontrollata, di suoni soventi privi di significato, rumori, grugniti, schiocchi di lingua o schiarimenti di gola.
In alcuni casi ai tic vocali seguono anche la propensione a utilizzare parole volgari o imbarazzanti.
Non si hanno grandi informazioni sul perchè insorge questo male, sebbene tra le cause sospettate sembrano esserci fattori genetici e neurologici.
In Italia la malattia colpisce circa 220.000 persone di cui più del 50% bambini.
Le manifestazioni sintomatiche possono essere comuni a diversi altri disturbi che normalmente vengono associati alla Sindrome di Tourette, e che possono essere sia psicologici che cognitivi che comportamentali, come l’insorgere di stati di ansia, il deficit di attenzione, comportamenti provocatori ed oppositivi ed anche disturbi cognitivi.
Il 40% dei bambini affetti dalla sindrome ha problemi di attenzione, e dal 30 al 40% dei casi la sindrome provoca problemi nell’apprendimento scolastico.
Talvolta il comportamento aggressivo ed oppositivo può essere il fattore scatenante di fenomeni di esclusione sociale, con il conseguente aumento dello stato di ansia.
Generalmente la Sindrome di Tourette tende a migliorare con l’età, ma nei casi in cui essa si manifesta in maniera più evidente ed invalidante per cui può causare problemi di carattere sociale e relazionale, esistono terapie farmacologiche adeguate che possono ridurre il manifestarsi dei tic. Ottimi risultati si possono ottenere anche da opportuni interventi psicoterapeutici e con il ricorso a terapie cognitivo-comportamentali.