L’emergenza vaccinale di inizio autunno, causata dal ritiro, da parte del Ministero della Salute con la collaborazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco e del Nucleo Antisofisticazioni dei Carabinieri, di circa 6,5 milioni di dosi dei vaccini, alcuni dei quali, facenti parte dei lotti Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad, purtroppo distribuita ed utilizzate da non meno di 300 persone in tutta Italia, delle aziende farmacologiche europee Crucell e Novartis, alcune delle quali, facente parte dei lotti Agrippal, Influpozzi subunità, Influpozzi adiuvato e Fluad, rischia di far crollare le vaccinazioni che, con ogni probabilità e stando alle stime elaborate dal Ministero della Salute, verranno regolarmente effettuate solamente dai due terzi della popolazione italiana che sarebbe solita vaccinarsi annualmente.
Un drastico calo, sino ad oggi solamente pronosticato ed in merito al quale non vi sarebbero ancora oggi certezze alcune, che rischierà di esporre una buona parte della popolazione italiana, sicuramente più consistente rispetto agli scorsi anni, ad almeno uno dei tre ceppi influenzali previsti per l’inverno che, per lo meno durante tutti i primi mesi del 2013, potrebbero dar vita a patologie influenzali particolarmente violente e debilitanti per le categorie a rischio.
Ma non sarebbe tutto.
Il drastico calo delle vaccinazioni, oltre a ridurre la copertura della popolazione dall’influenza, potrebbe infatti causare in imprevisto ed improvviso aumento degli eventi cardiovascolari, quali infarti ed ictus, giacché il vaccino antinfluenzale, contro ogni pronostico ed ogni probabilità, avrebbe recentemente dimostrato di essere davvero molto efficacie non soltanto nei confronti dei virus influenzali bensì anche, e soprattutto, nei confronti delle più diverse patologie cardiocircolatorie.
Stando a quanto appurato dai ricercatori canadesi del TIMI Study Group and Network for Innovation dell’Università di Toronto, che avrebbero presentato i risultati di un interessante studio, condotto sull’argomento oggi alla nostra attenzione, durante l’annuale Canadian Cardiovascular Congress, il vaccino antinfluenzale contribuirebbe a ridurre del 50% le morti causate da infarti ed ictus e, addirittura del 40%, la mortalità in generale.