C’è chi forse ha approfittato di queste vacanze di Natale per darsi alle serate fra amici o chi invece ha optato per godersi il meritato riposo, magari poltrendo quell’ora in più la mattina e concedendosi un riposino dopo gli abbondanti pranzi.
Ora che ci si appresta il rientro a lavoro si può rinunciare a dormire le 8 o 9 ore cui ci si è abituati? Sicuramente la quantità di ore di sonno e soprattutto la qualità di quest’ultimo influenzano moltissimo la vita quotidiana.
Studi recenti hanno dimostrato che il sonno è un importantissimo regolatore del corpo; dormire facilita l’abbassamento del metabolismo e quindi la produzione di radicali liberi (i famosi nemici della pelle), viceversa, al mancanza di adeguate ore di riposo, favorisce l’insorgere di problemi cardio-vascolari e l’abbassamento in generale delle difese immunitarie.
Ma qual è il ritmo giusto del sonno?
La prima regola fondamentale è essere abitudinari. E’ importante che l’ora in cui ci alziamo e l’ora in cui andiamo a dormire siano tendenzialmente le stesse per tutta la settimana. Quindi è abolito l’eccesso del weekend!
A che ora è meglio andare a dormire?
Più che ad un orario prestabilito è importante sapere che è opportuno andare a dormire quando il sole è completamente tramontato ed è calato il buio. Per dormire bene bisogna infatti evitare la luce, anche se debole come quella di un’abat-jour o di una televisione accesa.
Anche se non esiste un vero e proprio orario consigliato per andare a dormire, se la sveglia prevista è per le sette del mattino, non bisognerebbe andare a letto più tardi delle undici, otto ore sono il periodo di sonno consigliato.
Infine per chi è abituato ad un riposino pomeridiano, si consiglia di non superare la mezz’ora altrimenti può divenire controproducente, rendendo difficile la concentrazione a lavoro.