Non si tratta solo di una moda, il babywearing è una soluzione ottima per trasportare i nostri bebè. Le fasce portabebè oltre ad essere molto pratiche per portare a spasso i bimbi senza avere le mani impegnate, rappresentano infatti un elemento di “continuità” tra la mamma e il piccolo.
Infatti queste fasce consentono al bambino di stare a contatto con la mamma e di continuare quella simbiosi che esisteva in gravidanza, in questo modo il bambino è più sereno, si sente tranquillo, e con ogni probabilità lo sentirete piangere molto di meno. Queste fasce inoltre, sono create a posta perché il nostro piccolo non assuma posizioni innaturali ma si senta raccolto come in grembo.
Esistono in commercio molti tipi di fasce portabebè, una prima distinzione è tra quelle a tessuto elastico e a tessuto rigido. Le fasce elastiche sono le più pratiche e semplici per iniziare, ottime per imparare le prime legature fondamentali. Proprio per il tipo di tessuto, il loro utilizzo è limitato dal peso del bimbo, per cui non possono sostenere oltre un certo limite di chili. Le fasce rigide invece, in questo senso non hanno limitazioni, vanno benissimo finché la schiena del genitore regge!
Poi ci sono le fasce lunghe e quelle corte. Qui l’unica differenza sta nel numero e nel tipo di legature che si possono fare, per cui è ovvio che con quelle più lunghe si può portare il bebè in ogni posizione. Le fasce più semplici per portare il piccolo sul fianco o a culla sono quelle ad anelli, molto facili da indossare, così come il pouch, che ha la forma di tasca realizzata su misura. Le varianti sono tantissime e hanno nomi particolari che rimandano ai Paesi dove è tradizione portare così i propri bimbi, dai pagne africani ai podeagi coreani, ai mei tai.
Per quanto riguarda i classici marsupi, è bene sempre scegliere quelli ergonomici, che rispettino la posizione delle anche e della colonna vertebrale, che favoriscano quindi la posizione a “ranocchietta”, con le ginocchia flesse e ruotate verso l’esterno. Ad ogni modo le nuove fasce portabebè sono più rispettose della fisiologica curvatura a C della colonna, avvolgono e sostengono, senza avere strutture troppo rigide dietro la schiena del piccolo.