Mai sentito parlare di fumo di terza mano? Come è facilmente intuibile non si tratta del fumo attivo, né del semplice fumo passivo dato dalla vicinanza di chi non fuma a qualcuno che sta fumando (entrambi molto dannosi). Il fumo di terza mano è l’esposizione ai composti della nicotina che si depositano sui vestiti, le tende, i mobili di casa, e persino sulla pelle dei fumatori.
Quello dei rischi derivanti dal fumo di terza mano è un tema venuto alla luce solo negli ultimi anni, e da studi sperimentali risulterebbe che i rischi che l’esposizione a queste sostanze generano sono tanti, con conseguenti effetti nocivi a danno di fegato e polmoni. Tra gli effetti nocivi anche il ritardo nella chiusura delle ferite, ansia e iperattività. La nicotina proveniente dalle sigarette può depositarsi sulle superfici come appunto mobili, vestiti e tende per giorni e giorni e una volta depositatasi può interagire con determinate sostanze presenti nell’atmosfera (in particolare l’acido nitroso), generando dei composti altamente cancerogeni.
Soprattutto sui bambini, gli effetti possono essere molto dannosi, si potrebbero sviluppare, ad esempio, gravi disordini neurologici, rischi di cirrosi, patologie polmonari e cardiovascolari, nonché scompensi metabolici che aumentano il rischio di sviluppare sindrome metabolica e diabete di tipo 2. A tal proposito gli esperti dicono:
C’è ancora molto da scoprire sugli specifici meccanismi attraverso cui i composti derivanti dal fumo di sigaretta danneggiano la salute dei non fumatori, ma è ormai chiaro che il fenomeno è reale. I Bambini che crescono in ambienti in cui si fuma, o in cui si è fumato, hanno maggiori rischi di soffrire di vari tipi di problemi di salute a breve e lungo termine, molti dei quali potrebbero manifestarsi solo molto più avanti nel corso della loro vita.