La dieta crudista o raw food, è uno stile alimentare che ha una semplice caratteristica che la distingue dalle altre diete: non cuocere i cibi.
Lo stile crudista sta diventando molto di moda negli ultimi anni, ed ha iniziato a diffondersi soprattutto grazie a medici “indipendenti” o “naturisti”, come H.M. Shelton.
Specialmente in USA e tra le celebrità di Hollywood, il crudismo è molto in voga, e il suo successo è imputabile soprattutto alla sua presunta azione anti-età.
La principale considerazione di chi sceglie e divulga questo regime alimentare è che l’utilizzo del fuoco in cucina inibisce la percezione della sazietà, induce un’eccessiva palatabilità e conferisce ai cibi una consistenza “morbida”, rendendoli poco naturali; alla cottura vengono imputate la distruzione vitaminica, enzimatica, degli auxoni e la coagulazione proteica.
Naturalmente questa dieta suggerisce l’incremento di consumo di frutta e ortaggi rigorosamente crudi, per conservare alcuni principi nutritivi termolabili come gli antiossidanti e le vitamine, anche se non tutte sono di questo tipo.
Naturalmente sottostare a questo principio implica che ci sia la disponibilità e quella tipologia di alimento, nonché è necessario stare alla stagionalità dei cibi. Non tutti i vegetali, infatti, generano una reazione fisiologica adeguata se mangiati crudi, è il caso di patate, bietole, rape, castagne o legumi.
Può succedere che chi passa ad un regime crudista, specialmente se non gradualmente, possa soffrire di reazioni intestinali avverse come tensione addominale,meteorismo e flatulenza gassognea.
L’altro aspetto da non sottovalutare, in questi casi, è la presenza inevitabile di parassiti, muffe e batteri. Soprattutto nell’alimentazione di origine animale, ci sono molti rischi.
In definitiva ci sono alcuni alimenti che è bene mangiare crudi, ma spesso la cottura è un procedimento che, se svolto adeguatamente, facilita la digestione e, in alcuni casi, favorisce anche l’assorbimento dei principi nutritivi.