La sindrome del tunnel carpale è una neuropatia fra le più conosciute e purtroppo fra le più diffuse.
Tecnicamente quando compare questa sindrome avviene che il nervo mediano, durante il suo passaggio nel canale carpale a livello del polso, subisce una compressione a causa dell’ispessimento del legame traverso del carpo.
I primi sintomi si manifestano come un disturbo della sensibilità delle prime tre dita della mano, ovvero pollice indice e medio. Succede poi che il dolore possa estendersi all’avambraccio e nei casi più gravi ci può essere perdita di sensibilità alle dita, atrofia dell’eminenza tenar e conseguente perdita di forza nella mano.
Fra i fattori scatenanti della patologia, oltre ad una predisposizione naturale di alcuni soggetti, vi sono l’artrite reumatoide, l’ipotiroidismo, la menopausa, la gravidanza, la ritenzione idrica, oltre che motivazioni legate ad esempio all’attività del soggetto, come ad esempio lavori manuali o professioni che richiedono il ripetersi di certi movimenti come operai, fabbri, sarti e così via.
È bene, appena compaiono i sintomi, consultare il proprio medico che di certo consiglierà dei test, peraltro molto semplici da fare quali il test di Tinel, attraverso cui il medico batte leggermente o esercita pressione sul nervo mediano nel polso del paziente e, se si verifica un formicolio nelle dita o una sensazione simile ad una scossa, il test risulterà positivo.
L’altro test e quello di Phalen, che prevede che il paziente prema i dorsi delle mani l’uno contro l’altro, puntando le dita verso il basso. Se sono presenti il formicolio e/o l’intorpidimento si può ipotizzare la presenza della sindrome del tunnel carpale.
A questo punto se s’ipotizza la presenza della sindrome bisognerà sottoporsi ad alcuni esami specifici quali: l’ENG (elettroneurografia), per intuire anche i sintomi latenti.
L’EMG (elettromiografia) che aiuta a classificare la gravità dl danno.
