Quella del via libera alla fecondazione eterologa è una notizia che circa 9 mila coppie italiane stavano aspettando da tempo. Tutto è partito dalla sentenza della Corte Costituzionale che circa tre mesi fa ha dichiarato incostituzionale il divieto di eterologa sancito dalla legge 40.
Una sentenza storica che accende le speranze di moltissime coppie di italiani che desiderano diventare genitori e che sono quindi pronti a chiedere la donazione di gameti.
In sostanza stiamo parlando della possibilità di una fecondazione in cui il seme o l’ovulo provengono da un soggetto esterno alla coppia.
Ebbene prima che questa possibilità diventi effettiva, il ministro della salute Lorenzin ha precisato che ci sono dei tempi da rispettare affinché vengano stilate le linee guida in materia e ci siano tutti i passaggi in Parlamento per aggiornare la legge 40, che fino ad ora aveva regolarizzato solo l’omologa, ovvero la fecondazione assistita per coppie che utilizzano esclusivamente il proprio patrimonio genetico per il figlio che intenderanno allevare.
Il ministro ha assicurato che ci si metterà immediatamente all’opera e ci sono già delle regole intorno alle quali ruoteranno i punti principali: sì alla doppia eterologa, ovvero alla donazione di entrambi i gameti esterni alla coppia, test genetici obbligatori, test infettivi più scrupolosi per i donatori, no ai cataloghi e quindi alla scelta delle caratteristiche estetiche dei donatori, inoltre andrà fissato un numero massimo di donazioni di gameti, si pensa dai 5 ai 10, per evitare che troppi bambini nascano da uno stesso genitore biologico.
In un’intervista al Corriere della Sera, la ministra ha detto:
Sarà regolamentata anche la cosiddetta egg sharing cioè la possibilità che donne sottoposte a cure antisterilità mettano a disposizione gli ovociti in sovrannumero. All’estero sono previste delle agevolazioni sul piano dei costi per queste volontarie.
Si discuterà inoltre dell’anonimato dei donatori, con la possibilità di conoscere i genitori biologici.
