La colite è un problema che coinvolge la seconda porzione intestinale del crasso, ovvero il colon. Si tratta in realtà di un termine generale che racchiude diverse variabili patologiche: colite di Crohn, colite ischemica, colite collagenosica, colite linfocitica microscopica, colite infettiva, colite pseudo-membranosa, colite amebica, proctite gnococcica.
A seconda delle diverse forme patologiche, i sintomi della colite variano, ma comunque interessano in generale l’apparato digerente e quello uro-genitale, per cui i sintomi più frequenti sono crampi addominali, stipsi o diarrea, gonfiore addominali.
Molto spesso una dieta specifica può limitare notevolmente l’insorgenza di questi ed altri sintomi legati alla colite, proprio perché il regime alimentare è una delle cause primarie della comparsa dei sintomi.
Innanzitutto bisogna badare ai metodi di cottura, i quali devono essere blandi e privi di sostanze irritanti per la mucosa. Si consiglia quindi: la cottura la vapore, la bollitura di ortaggi e pesce, una cottura in padella “dolce” e progressiva.
Sarà bene dunque evitare: fritture, cottura alla brace, cotture prolungate, cotture alla piastra, forti cotture in padella, crudismo di carne pesce o uova.
Proprio in fatto di alimenti, via libera per: frutta e ortaggi ma senza semi, moderatamente i legumi passati, carne e pesce magro, olio extravergine di oliva e sempre moderatamente uova alla coque e formaggi tipo grana o parmigiano.
Al contrario sono sconsigliati: caffè e alcolici, bevande gassate, condimenti tipo salse e spezie quali paprica, curry, pepe, alimenti con lattosio tipo latte e latticini vari, frutta secca e frutta con semi, legumi con la buccia, cioccolato, dolcificanti e prodotti che li contengono.
L’aiuto di un medico potrà certamente favorire la scelta di una terapia alimentare personalizzata che migliorerà di molto le condizioni di salute.