È dalla notte dei tempi che ad alcuni cibi viene associato un potere afrodisiaco. Quanto c’è di vero in quello che si racconta? Ostriche, peperoncino, fragole, possono davvero gli alimenti avere un potere in grado di favorire il desiderio?
I nutrizionisti parlano di falsi miti, o meglio, di un puro effetto psicologico che si genera nella mente di chi pensa di mangiare qualcosa di afrodisiaco. Se per secoli si è creduto nel potere “sessuale” di alcuni cibi è molto spesso perché la loro forma richiama l’organo sessuale, maschile o femminile.
Tuttavia ci sono degli insospettabili cibi “afrodisiaci”. Stiamo parlando della polenta. Durante un esperimento effettuato su una popolazione di ratti fu dimostrato che il gruppo di roditori alimentati con la sola polenta l’attività sessuale era più frequente rispetto a quelli con una dieta normale. Il motivo è semplicemente che la polenta non contiene triptofano, un aminoacido essenziale per il nostro organismo in grado di attivare la serotonina che agisce da inibitore degli stimoli sessuali. Sappiamo anche che una dieta di sola polenta è praticamente impossibile da attuare in quanto molto squilibrata. E sappiamo che il sesso, senza un’alimentazione equilibrata, può risentirne.
La regola numero uno quindi per avere una buona attività sessuale è una sana alimentazione a base di frutta e verdura, in grado di scongiurare il rischio di obesità, malattie cardiovascolari e diabete, tra le principali concause di un deficit di erezione.
Altro rischio per l’erezione (e non solo) è l’eccessiva assunzione di cibi grassi, bisogna quindi mantenersi in forma, evitare l’eccesso di carne rossa, insaccati e cibi elaborati.
Quindi se vogliamo che il cibo sia davvero per noi “afrodisiaco”, bisogna avere un occhio di riguardo per l’atmosfera, per il modo in cui serviamo il cibo e come lo mangiamo. Le sensazioni visive e tattili possono davvero risvegliare il desiderio, quindi concentriamoci di più su queste cose.
