Cosa avranno mai i pollini di così terribile da scatenare reazioni allergiche incontrollabili? Perché mai il nostro corpo reagisce in questo modo di fronte a qualcosa di naturale? E come mai sempre più italiani soffrono di questa allergia (1 italiano su 5)?
Cominciando col descrivere cos’è un polline, basti sapere che è semplicemente l’elemento maschile delle piante a seme, che viene liberato e deve necessariamente volare, magari trasportato dal vento o dagli insetti, sulla parte femminile del fiore di altre piante affinché avvenga la fecondazione.
Le proteine che si trovano sulla parete più esterna del polline sono essenziali per l’elemento femminile del fiore ma per gli esseri umani, invece, rappresentano l’allergene.
Queste proteine sulla parete esterna del polline quindi, sono il fattore scatenante della reazione allergica, ovvero una reazione esagerata del nostro sistema immunitario.
Per difendersi da questo corpo esterno inalato, il sistema immunitario produce una quantità di anticorpi enorme, che provoca una risposta infiammatoria eccessiva che è la causa di quei sintomi che tutti gli allergici conoscono: congiuntiviti, riniti, naso che cola, starnuti, lacrimazione, prurito alla gola e così via.
Si tratta di una reazione a un corpo esterno, che non è dannoso, perché non è portatore di malattie, ed è la ragione per cui molti di noi non hanno reazioni allergiche, mentre per altri il sistema immunitario lo percepisce come tale e in questo caso parliamo di ipersensibilità di tipo I.
Purtroppo il riscaldamento globale e l’inquinamento crescente, stanno aumentando il problema, nel primo caso perché si crea un clima sempre più favorevole alle piante e più piante significa più polline, nel secondo caso perché gli inquinanti causano un’infiammazione delle vie aeree che per questo diventano più permeabili ai granuli di polline.
Puoi trovare diverse soluzioni alle allergie qui.