Puntuali, come ogni estate, arrivano i dati 2014 della Goletta Verde e l’indagine Marine Litter. Dall’osservazione dei nostri mari (Goletta Verde e Accademia del Leviatano hanno monitorato 1700 chilometri di mare), sono emersi dei risultati davvero poco esaltanti.
I nostri mari italiani sono infatti sempre più inquinati. Il dato più allarmante rileva che si contano ben 27 rifiuti galleggianti ogni chilometro quadrato, 1 rifiuto di plastica ogni 10 minuti. Il 90% dei rifiuti marini è rappresentato da plastica.
Purtroppo, come spiega Stefano Ciafani, vicepresidente di Legambiente:
La produzione mondiale di plastica è cresciuta del 500% e questi manufatti non biodegradabili hanno contribuito enormemente all’inquinamento ambientale e a quello dei mari.
Tuttavia una buona notizia dall’Italia arriva, cioè le sue politiche industriali innovative di chimica verde, grazie al bando dei sacchetti di plastica non compostabile.
Certo non è abbastanza, sarebbe necessario cambiare in modo radicale anche gli stili di vita e adottare ancora pratiche sempre più green.
Guardando i mari uno ad uno, il mare più inquinato dai rifiuti risulta essere l’Adriatico, segue il Tirreno, con 26 rifiuti per chilometro quadrato e con la più alta concentrazione di rifiuti di plastica. Lo Ionio è quello che versa nelle condizioni migliori, si fa per dire, con 7 rifiuti ogni chilometro quadrato di mare.
Detto ciò il problema è di levatura mondiale, ed è per questo che Legambiente ha deciso di inviare un appello al’Unione Europea in modo che il Mediterraneo diventi la regione pioniera nell’adozione di misure vincolanti dal punto di vista giuridico sui rifiuti marini.
Cliccando qui si può vedere la mappa interattiva di Goletta Verde 2014.