La Commissione Europea ha stabilito che la pillola dei 5 giorni dopo può essere venduta nelle farmacie senza il bisogno di una prescrizione medica.
Ricordiamo che si tratta del farmaco a base di Levonorgestrel o Ulipristal, che impedisce all’ovulo di essere fecondato, sostanzialmente, blocca o ritarda l’ovulazione, scongiurando l’inizio di una gravidanza dovuta a un rapporto non protetto o a una contraccezione fallimentare.
Si tratta, come per la pillola del giorno dopo, di un contraccettivo d’emergenza.
Questa pillola può essere assunta nei 5 giorni dal rapporto sessuale, ovvero il tempo di sopravvivenza di uno spermatozoo. Secondo gli esperti, questa pillola è più efficace se assunta entro le prime 24 ore dal rapporto sessuale.
Al di là delle sue specifiche, la notizia è che se prima c’era bisogno di una prescrizione medica, ora la cosa non è più così perché il via libera dell’UE annulla di fatto l’obbligo alla ricetta e consente a milioni di donne di accedere a questo medicinale tranquillamente, grazie anche al giudizio positivo della Commissione per i Prodotti Medicinali Umani.
Ma l’Italia come si sta muovendo in questo senso? Ricordiamo che nel nostro Paese, per acquistare questa pillola, è necessaria la ricetta medica non ripetibile e prima ancora un test di gravidanza da eseguire in uno studio medico o in ospedale. Ed è ancora così, nel senso che l’Italia non si è adeguata alla decisione UE.
Il sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, ha affermato che:
La questione sarà rimessa al Consiglio affinché approfondisca i profili di sicurezza del medicinale e si esprima nuovamente alla luce della intervenuta variazione a livello comunitario.
E aggiunge sostanzialmente che una commissione tecnico-scientifica sta esaminando tutti gli aspetti legati alla sicurezza del farmaco come auto-medicamento, e dunque come prodotto liberamente acquistabile.
Ma i medici Cgil insorgono:
Chi paragona un farmaco contraccettivo, che agisce entro 5 giorni da un rapporto non protetto, all’aborto, che è già regolamentato da una legge, opera una mistificazione che nulla ha a che vedere con la scienza medica. È un approccio oscurantista che rifiutiamo e al quale ci opporremo. È strumentale l’allarmismo su eventuali danni alla salute, visto che il farmaco ha superato i controlli dell’Ema, qualificata agenzia europea a questo preposta. Il Governo dimostri di tutelare i diritti delle donne e di saper rispettare le regole.
Concludiamo che sostanzialmente si dovrà attendere l’esito degli approfondimenti tecnici, e poi l’Italia valuterà, speriamo senza lungaggini, il caso o meno di adeguarsi alle nuove variazioni decise dalla comunità.
Photo Credits |Africa Studio/ Shutterstock