Le domande sulla cosmesi bioecologica sono ancora tante, malgrado ormai sia largamente diffusa. La questione riguarda soprattutto il fatto che è sempre difficile riconoscere i prodotti realmente ecobiologici, perché spesso non se ne conoscono le certificazioni. Molte aziende, anche italiane, hanno scelto di aderire ai protocolli Natrue e Ecocert, ma ce ne sono altre che preferiscono attenersi ai protocolli nostrani.
Quello più diffuso è sicuramente ICEA, è il referente italiano di Cosmos Standard, ovvero lo standard europeo dei cosmetici bio. I cosmetici con questo marchio assicurano ai consumatori che si tratta di prodotti agricoli e zootecnici primari da agricoltura biologica, che non ci sono OGM, radiazioni ionizzanti, sperimentazioni su animali, anche l’overpackaging è vietato.
La certificazione CCPB garantisce che, per quanto riguarda i cosmetici definiti naturali, il 95% degli ingredienti è di origine naturale, mentre per i cosmetici definiti biologici, il 95% degli ingredienti naturali è biologico.
Un’altra certificazione piuttosto diffusa è quella Vegan OK, in questo caso si certifica che nel prodotto non ci sono ingredienti di origine animale. Ricordiamo che si tratta, in questo caso, di un’autocertificazione, ma l’associazione vegana che lo promuove s’impegna a fare dei controlli affinché quanto certificato venga effettivamente rispettato.
Esiste anche la certificazione BIOAGRICERT che prevede tre marchi Bio&Natural (95% di ingredienti di origine naturale e bio), Narural Cosmetic (ingredienti di origine naturale con possibile 5% sintetico), Natural Detergenza (disciplinare per i prodotti di detersione).
Questi sono a grandi linee i certificati che si hanno in Italia, qui invece potete trovare altre informazioni sempre sulle certificazioni della cosmesi ecobiologica.
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