Fare stretching o non fare stretching? Questo è un annoso dilemma. Ne avrete di certo sentite di tutti i colori, allungare i muscoli prima dell’allenamento, dopo l’allenamento o durante, oppure non farlo affatto.
Esistono poi diverse tipologie di stretching, come ad esempio lo stretching statico, che consiste nell’allungare un muscolo o un gruppo muscolare per poi mantenere lo stiramento massimo, non c’è alcun movimento e si deve arrivare alla posizione il più lentamente possibile. Lo stretching dinamico implica dei movimenti, l tipico esempio di stretching dinamico è rappresentato da oscillamenti piuttosto lenti e controllati di braccia e gambe.
Insomma, con tutto quello che si sente dire in giro, come si fa a capire cosa è giusto o sbagliato? Ecco dunque tutto quello che bisogna sapere ma anche tutto ciò che bisogna dimenticare per quanto riguardo lo stretching.
Falso: fare sempre stretching prima dell’allenamento.
Vero: fare il giusto stretching prima dell’allenamento. Esistono infatti due tipi di stretching, uno statico, con il corpo a riposo e uno dinamico, in movimento. Prima dell’allenamento l’ideale è fare uno stretching in movimento, che aiuta a preparare i muscoli al lavoro, aumentando la loro temperatura. Lo stretching statico, invece, tende ad abbassare l’elasticità dei muscoli.
Falso: lo stretching statico non va mai bene.
Vero: siccome non va bene prima dell’allenamento, si tende a pensare che non vada mai bene e invece perfetto per chiudere l’allenamento, in quanto aiuta a raffreddare i muscoli. Alla fine dell’allenamento quindi, dedicare 5-10 minuti allo stretching statico.
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