Infezione da HIV: quello che c’è da sapere

di Redazione Commenta

È da poco passata la Giornata Mondiale contro l’AIDS, ma l’attenzione verso questo problema non deve abbassarsi. Di seguito vogliamo dunque riportarvi tutte le nozioni necessarie da conoscere proprio sulla trasmissione del Virus dell’Immunodeficienza Umana, conosciuto come HIV, riportandovi quanto detto sul sito ospedalebambingesu.it.

Cosa si intende per infezione da HIV
Quando il virus penetra nell’organismo si sviluppano gli anticorpi contro l’HIV e la persona diventa sieropositiva. Essere sieropositivi significa pertanto essere entrati in contatto con il virus.
Quando il soggetto sieropositivo, dopo un periodo variabile di anni, comincia a manifestare infezioni opportunistiche, cioè infezioni non comuni e/o tumori si verifica la condizione di Malattia Conclamata o AIDS.

La trasmissione del virus avviene principalmente attraverso le seguenti modalità:
– rapporti omo ed eterosessuali;
– scambio di siringhe o trasfusioni;
– da mamma a figlio (durante la gravidanza, al momento del parto o attraverso l’allattamento al seno).

Tutti i neonati da donna sieropositiva hanno nel sangue gli anticorpi anti HIV della madre che hanno attraversato la placenta (processo fisiologico).

Se le donne sieropositive in gravidanza effettuano trattamenti specifici, nella maggior parte dei casi, i bambini non contraggono il virus e gli anticorpi materni scompaiono a 12 – 18 mesi di vita (bambini sieronegativizzati).

Quali precauzioni
Il virus HIV ha una sopravvivenza limitata al di fuori dell’organismo umano. Le misure igieniche da adottare sono quelleuniversali necessarie ad evitare la trasmissione di tutte le altre infezioni (Epatite B, Epatite C, Cytomegalovirus, etc.).

Si consiglia pertanto di:
– usare guanti monouso ogni volta che ci si trova a contatto con sangue od altro materiale biologico in cui vi siano tracce di sangue;
– trattare tutte le ferite asetticamente con disinfettante;
– non usare lo stesso spazzolino da denti, lo stesso rasoio, lametta, aghi utilizzati in precedenza da soggetti infetti;
– utilizzare candeggina per pulire utensili, pavimenti o altre superfici su cui sia caduto sangue o altro materiale biologico.

Numerosi studi hanno dimostrato che la trasmissione del virus non si verifica né partecipando a normali attività scolastiche o ricreative, né attraverso scambi affettivi quali baci, abbracci e carezze.

Il virus NON si trasmette attraverso:
– uso comune di bagni;
– uso comune di posate, piatti o bicchieri;
– uso comune di palestre o piscine;
– convivenza scolastica;
– altre situazioni di vita comune (giocare insieme etc);
– punture di insetti;
– morsi;
– saliva, lacrime e sudore;
– dormendo nello stesso letto;
– il cambio del pannolino al bambino;
– manifestazioni affettive.

“L’accertata infezione da HIV non può costituire motivo di discriminazione, in particolare per l’iscrizione alla scuola, per lo svolgimento di attività sportive, per l’accesso o il mantenimento di posti di lavoro” (Art. 5 L.135/90).

Photo Credits |RAJ CREATIONZS/ Shutterstock

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