La teoria Zamboni sulla sclerosi multipla ha trovato spazio su una rivista specializzata. Un risultato importante per tutti i malati che aspettano notizie sulle frontiere della medicina ma anche e soprattutto un risultato importante per la medicina italiana.
Per la prima volta una rivista specialistica sulla Sclerosi Multipla ha accettato un articolo sulla Ccsvi, l’Insufficienza venosa cronica cerebrospinale. Di cosa si tratta? Secondo il medico ferrarese Massimo Zamboni questa patologia sarebbe correlata alla malattia. L’articolo è firmato dello stesso Zamboni e dell’anatomopatologo Massimo Pedriali e la rivista che ha accolto le loro riflessioni è il Journal of Multiple Sclerosis. Un peccato che in Italia ci sia tanta reticenza e poi si approfitti di questo successo all’estero per dare spazio alla teoria in questione.
Gli autori nell’articolo hanno passato in rassegna alcuni degli studi internazionali degli ultimi sei anni su questo tema, arrivando ad una conclusione certa ovvero che
“In questo momento limitazioni dell’imaging clinico della vena giugulare interna non permette di conoscere la reale prevalenza della Ccsvi nei pazienti con Sclerosi Multipla. Tuttavia gli aspetti patologici presentati rappresentano un interessante campo di ricerca”.
Per l’Associazione CCSVI nella sclerosi multipla onlus, composta da malati e familiari di malati, si tratterebbe di un’importante prima volta da non sottovalutare. Come spiega bene anche l’Agenzia stampa ANSA a riguardo:
questa “prima volta” della neurologia rispetto all’insufficienza venosa cronica cerebrospinale “rappresenta una vittoria della libera ricerca medica, dopo anni di irragionevole chiusura nei confronti di questa rivoluzionaria scoperta e concreta speranza per i 65 mila malati di sclerosi multipla solo in Italia”.
Il mondo dell scienza aspetta conferme e speranze.