Si sprecano troppi alimenti, è arrivato il momento di andare incontro alle richieste della Caritas e fare una legge che impedisca di sperperare il cibo. Una richiesta motivata anche dal fatto che sempre meno persone conoscono le ricette antispreco.
Prima di offrire i termini di questa proposta possiamo fare insieme una riflessione sulle nostre abitudini a tavola e al supermercato, attraverso alcune domande: compriamo soltanto quel che serve avendo in mente il menu del giorno o della settimana? Risparmiamo sulle porzioni? Se avanza qualcosa di cucinato o crudo, sappiamo come prepararlo per evitare gli sprechi? Se la risposta a tutte le domande è positiva, non c’è da temere e stiamo dicendo cose ovvie. Ma se anche una sola delle domande avesse una risposta negativa, allora forse faremmo bene a sostenere l’iniziativa della Caritas. Scrive l’Ansa:
Dal pomodoro che, come gli altri prodotti che hanno la dicitura ‘da consumarsi preferibilmente entro’ può essere usato anche dopo la scadenza, al pane che può essere congelato a fine giornata, sono molti i cibi che si possono recuperare per destinarli a chi ne ha bisogno. Per aiutare operatori e aziende è nato un manuale messo a punto da Fondazione Banco Alimentare e Caritas Italiana, che ha l’obiettivo di aumentare la raccolta di almeno 30mila tonnellate nei prossimi tre anni. Il manuale, che è stato validato dal ministero della Salute, ha l’obiettivo di garantire la sicurezza degli alimenti recuperati per gli indigenti dando indicazioni agli operatori, e incentivare i donatori a recuperare alimenti riducendo gli sprechi. Gli alimenti vengono distinti in tre diverse categorie di rischio, ognuna con indicazioni precise su come trattarle e su quali criteri per l’esclusione adottare. “Fra le indicazioni, ad esempio – ha spiegato Pier Sandro Cocconcelli dell’università Cattolica, uno degli estensori – c’è quella che gli alimenti che hanno la dicitura ‘consumare preferibilmente entro’ possono essere usati anche dopo la data indicata, purchè ci siano alcune caratteristiche, o che il pane a fine giornata può essere recuperato con il congelamento o altre procedure”.