Ci doveva essere uno sciopero del personale medico che avrebbe avuto grosse ripercussioni sui pazienti. Per il momento sembra si sia tornati ad una situazione di tregua e lo sciopero è stato sospeso ma non revocato. Le rappresentanze sindacali ci tengono a che sia specificato questo.
Lo sciopero dei medici
“non è stato revocato, ma solo sospeso per 60 giorni perché dal Governo c’è stato un segnale di attenzione importante“.
Come spiega l’Andkronos si tratta di una precisazione dei sindacati dei camici bianchi, appena dopo l’incontro con i rappresentanti del Governo. Le associazioni sindacali incontreranno di nuovo il ministro della Salute lunedì 14 marzo per continuare il confronto sui temi che stanno a cuore ai medici, al centro della ‘vertenza salute’. In particolare, “nel prossimo incontro si parlerà – ha ricordato Riccardo Cassi, presidente Cimo – di formazione e accesso dei professionisti al servizio sanitario nazionale“.
“La disponibilità del Governo apre un processo importante – ha detto Costantino Troise, segretario nazionale Anaao Assomed, durante la conferenza stampa unitaria organizzata dai sindacati – a partire da tre punti principali. In primo luogo la difesa della sanità pubblica, e quindi del diritto alla salute dei cittadini. In secondo luogo c’è stato il riconoscimento del ruolo dei medici e del lavoro che svolgono all’interno del sistema sanitario nazionale. Infine, c’è l’impegno alla presa in carico della questione del precariato medico e della formazione post-laurea come questione che riguarda la tenuta stessa del Ssn”.
C’è bisogno di una riflessione organica sul settore sanitario ma, come spiegano ancora i medici
è stato posto come impegno al Governo quello di coinvolgere nel confronto sull’agenda salute anche il ministero dell’Economia – “senza il quale nessun impegno può concretizzarsi”, hanno spiegato – ma anche il Miur, competente in questioni fondamentali come la formazione, e le Regioni.