La primavera non è soltanto la stagione delle allergie ma è anche la stagione dei mal di testa. Sembra che la medicina si stia muovendo per far fronte alla cefalea a grappolo tipicamente primaverile. Vediamo i termini della questione.
In primavera 590mila italiani scoprono di soffrire di cefalea a grappolo, un evento che in molti casi non è episodico ma soprattutto non sopraggiunge per la prima volta. Per questo motivo è importante fare prevenzione e mettere tutti nelle condizioni di capire come barcamenarsi con questo piccolo problema di salute.
In sintomi spiegati dall’esperto
Il dolore, lancinante, si estende dalla testa alla tempia, alla mascella, fino all’orecchio, con crisi che durano da 15 minuti fino a oltre due ore a mezza, sempre negli stessi momenti della giornata.
“Il 10% dei malati soffre di cefalea a grappolo in maniera cronica, più di 11 mesi l’anno, con una totale disabilità per le attività lavorative, sociali” sottolinea Paolo Martelletti, presidente della Società Italiana Studio Cefalee, che evidenzia anche come “purtroppo la diagnosi corretta viene effettuata mediamente con 5 anni di ritardo”.
L’esperto precisa che gli uomini rispetto alle donne sono colpiti cinque volte di più, anche se il divario si sta attenuando.
Per l’importanza e la diffusione del problema, si è deciso di dedicare a questo disturbo una giornata di livello europeo, la cosiddetta Giornata di sensibilizzazione della Cefalea a Grappolo proprio nell’equinozio di primavera, il 21 marzo. In Italia, la Società Italiana per lo Studio delle Cefalee ha lanciato l’iniziativa nei centri di assistenza per le cefalee. Tutte le iniziative sono state raccolte in un sito ufficiale dove si può verificare cosa è previsto nella propria città o provincia di riferimento.