Le allergie stagionali iniziano ad impensierire un po’ tutti. Dopo un inverno assente e una primavera ritardataria, adesso si assiste alla fioritura che più mette a repentaglio la stabilità degli allergici. Eppure le recenti ricerche hanno dimostrato che i rimedi alternativi non bastano.
Siccome stanno per arrivare le allergie stagionali, coloro che soffrono un po’ degli effetti collaterali degli antistaminici e vogliono evitarli ai loro figli, corrono in erboristeria alla ricerca di qualcosa che sia in grado di alleviare i sintomi delle allergie stagionali. Attenzione però, perché una ricerca riportata dall’Ansa, spiega che questa rincorsa è inutile. Ed eccone i motivi:
Curare le allergie stagionali, scatenate da piante, erbe e pollini, con le terapie alternative? Non tutte funzionano. L’irrigazione nasale con acqua salina può essere utile per dare sollievo ai sintomi, mentre per l’uso della pianta farfaraccio, miele e agopuntura ci sono risultati limitati e discordanti. Lo segnala la newsletter Clinical Digest, curata dal National Center for Complementary and Integrative Health (Nccih).
Sull’agopuntura per esempio gli studi non sono riusciti a dimostrare degli evidenti benefici, cosi’ come per quanto riguarda l’assunzione di acidi grassi omega-3 per prevenire la rinite allergica. Gli effetti dei probiotici sembrano invece inconsistenti, e non si possono trarre conclusioni definitive per altri prodotti naturali, come astragalus, capsaicina, estratto di semi d’uva, quercetina, spirulina, l’ortica e il guduchi.
Insomma, nel dubbio, vale soltanto il rimedio farmacologico classico. Questo non esclude che a qualcuno facciano bene i sistemi alternativi per tenere alla larga starnuti ripetuti e pruriti di ogni genere, ma in ogni caso la validità dei rimedi alternativi non può essere generalizzata.