Fino a questo momento l’Osteopatia e la chiropratica non rientravano tra le professioni sanitarie per cui chi aveva bisogno di questi professionisti era costretto a fare lunghi percorsi terapeutici a pagamento. Adesso qualcosa potrebbe cambiare anche se non possiamo ancora gioire per una legge!
QuotidianoSanità fa capire che per il momento tutto è nelle mani di Emilia Grazia De Biasi (Pd), che ha oggi depositato due emendamenti per il riconoscimento dell’osteopatia e della chiropratica quali professioni sanitarie. L’obiettivo è comunque quello di creare una rete di professionisti qualificati con titoli per esercitare la professione. Non è un caso che si richieda una laurea e che si chieda alle Regioni di stabilire un sistema di equipollenza dei titoli a stretto giro. Non mancherà di certo l’istituzione di un albo per la professione sanitaria di osteopata. Tramite quotidiano Sanità entriamo nel merito di quel che si chiede per i chiropratici:
Quanto ai chiropratici, nel testo dell’altro emendamento della relatrice, al comma 1, si richiede per l’esercizio della professione sanitaria il possesso della laurea abilitante o titolo equipollente e l’iscrizione al registro istituito presso il Ministero della Salute.
Come per l’osteopatia, anche qui al comma 2 si richiama ad un accordo Stato Regioni, da adottarsi entro 3 mesi dall’entrata in vigore della legge, che stabilisca i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti ai fini dell’esercizio della professione sanitaria, e poi ad un successivo decreto del Ministro dell’Istruzione da adottarsi entro 6 mesi entro l’entrata in vigore della legge, la definizione dell’ordinamento didattico della formazione universitaria in chiropratica.
Infine, al comma 3 viene abolito il registro dei dottori in chiropratica istituito presso il Ministero della Salute dalla legge finanziaria del 2007.