Poche domande molto precise per aiutare medici e operatori sanitari a comprendere le cause del russamento e ad intervenire partendo anche dal trattamento odontoiatrico. Ecco le domande e qualche risposta importante per chi soffre di tali patologie.
Le domande che la guida si è posta sono le seguenti:
Con quali modalità anamnestiche e cliniche l’odontoiatra può identificare, quale sentinella epidemiologica, un paziente in età evolutiva con sospetto di russamento o OSAS? – Quando l’odontoiatra può applicare un dispositivo orale in caso di accertato russamento o OSAS in un paziente in età evolutiva? – Quale è il percorso terapeutico che l’odontoiatra deve seguire in caso di paziente in età evolutiva affetto da russamento o OSAS? – Quali caratteristiche deve avere il dispositivo che deve applicare l’odontoiatra in caso di trattamento di paziente in età evolutiva affetto da russamento o OSAS?
Al di là del percorso diagnostico, quel che incuriosisce e fa comprendere l’importanza della cura del cavo orale è l’incidenza dell’odontoiatria nel russamento. Ecco il riepilogo più interessante proposto nello studio, il quale può essere letto integralmente a questo indirizzo.
L’odontoiatra, in virtù dei controlli periodici di sua competenza, può riconoscere il russamento e l’OSAS ed intervenire terapeuticamente con l’applicazione di dispostivi orali. Durante l’esame clinico, l’odontoiatra deve porre attenzione alle caratteristiche cranio facciali connesse, alla respirazione orale, al volto allungato, al mento piccolo e retruso, all’affollamento dentale, al palato alto e stretto e, nella raccolta dell’anamnesi, è buona norma, che raccolga elementi in merito alla resa scolastica, alla capacità di concentrazione, all’eventuale presenza di enuresi notturna, allo scarso appetito, all’obesità e alle infezioni ricorrenti alle vie aeree (Haviv et al, 2014).