Depressione, epilessia e sclerosi multipla si possono curare con lo smartphone ma al concetto di cura bisogna dare il giusto significato. Siamo ancora in una fase sperimentale che parte da una ricerca internazionale.
La ricerca in questione esplorerà il potenziale dei dispositivi portatili, telefoni ma anche braccialetti elettronici, nell’assistenza alle persone affette dalle tre patologie descritte. Ci sarà un incontro tra tutte le realtà coinvolte nella ricerca in un meeting degli scienziati impegnati nel programma Radar-Cns (‘Valutazione a distanza delle malattie del sistema nervoso centrale e delle ricadute’) a Milano dal 15 al 17 giugno prossimi. Ecco gli obiettivi del progetto elencati dall’Adnkronos:
Il progetto punta a monitorare i sintomi e la qualità della vita dei pazienti, quindi anche a calibrare meglio i trattamenti, attraverso strumenti di valutazione continui che agiscono ‘a distanza’, rispetto al centro clinico o dallo studio del medico. Smartphone e dispositivi indossabili, dunque, consentiranno di ottenere un quadro completo, e in tempo reale, delle condizioni del paziente a un livello di dettaglio in precedenza irraggiungibile. Inoltre, questo tipo di monitoraggio potrebbe far sì che il trattamento inizi prima che il quadro clinico del paziente si aggravi, prevenendo le ricadute o evitando che il paziente attenda un peggioramento delle proprie condizioni di salute prima di cercare un consulto medico.
La guida di Radar-Cns – che durerà fino al 2021 – sarà congiunta tra il King’s College di Londra e la Janssen Farmaceutici. I ricercatori lavoreranno su depressione, epilessia e sclerosi multipla: disturbi ben distinti, con cause e sintomi diversi, ma accomunati dal fatto che i pazienti spesso sperimentano periodi in cui i sintomi sono ‘gestibili’, seguiti da periodi di peggioramento e riacutizzazione (ricadute).